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Mittente |
Sforza di Santa Fiora Guido Ascanio |
Destinatario |
Della Casa Giovanni |
Data |
5/9/1546 |
Tipo data |
Effettiva |
Luogo di partenza |
Viterbo |
Luogo di arrivo |
Venezia |
Incipit |
Intendendo Nostro Signore La tardità che usano li Prelati in ritornare a Trento |
Contenuto e note |
Il camerlengo Guido Ascanio Sforza di Santa Fiora avverte il nunzio Giovanni Della Casa che Nostro Signore [Paolo III, al secolo Alessandro Farnese] è venuto a sapere che molti prelati tardano nel ritornare a Trento, nonostante tutti i solleciti inviati. Il Casa è perciò esortato a riscriver loro utilizzando le lettere allegate a questa, accompagnandole pure con ulteriori parole che giudicherà convenienti, non mancando di rassicurare ogni destinatario che la dimora a Trento non sarà lunga e che il papa ne resterà soddisfatto. Monsignore Reverendissimo Ridolphi [Niccolò Ridolfi] ha avanzato molte richieste al pontefice perché la succollettoria di Vicenza venga assegnata al suo vicario Ruberto de Monte [personaggio di difficile identificazione], cosa che il papa gli concederà volentieri e quando sarà ufficializzata il nunzio potrà riferirla al detto monsignore. Dato che il corriere è stato trattenuto a Viterbo per mezza giornata, il Casa abbia con lui un particolare riguardo affinché sia contento di offrire i suoi servigi anche una prossima volta. Il sommario fa riferimento a un post-scriptum, in cui si replica l’esortazione di far tornare i prelati a Trento, di cui non vi è traccia. |
Fonte o bibliografia |
Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. Lat. 14831, cc. 285-286. Lettera orginale di mano di un segretario con firma autografa del mittente. Sulla coperta sommario di mano di Erasmo Gemini, segretario di Della Casa. Edita parzialmente da Lorenzo Campana, Monsignor Giovanni Della Casa e i suoi tempi, "Studi storici", XVI, 1907, pp. 497-498. |
Compilatore |
Romanzin Alessandro |
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