Mittente Sforza di Santa Fiora Guido Ascanio Destinatario Della Casa Giovanni
Data 4/9/1546 Tipo data Effettiva
Luogo di partenza Viterbo Luogo di arrivo Venezia
Incipit La diligentia usata da Vostra Signoria per il sborscio delli 50mila
Contenuto e note Il camerlengo Guido Ascanio Sforza di Santa Fiora avvisa il nunzio Giovanni Della Casa che l’impegno di quest’ultimo nel versamento del deposito di cinquantamila scudi [cfr. lettera del Farnese a Della Casa del 30 agosto 1546, in ms. Vat. Lat. 14831, cc. 279-280; incipit: “Hebbi hiersera la lettera di Vostra Signoria de XXI con li avisi”] è stato apprezzato da Nostro Signore [Paolo III, al secolo Alessandro Farnese]; se poi il Casa non riuscirà ad anticipare il pagamento, almeno si assicuri che alla scadenza venga effettuato, così da non deludere i ministri imperiali [i funzionari di Carlo V]. Circa l’abolizione del governo delle monache [la Signoria veneziana voleva togliere il governo delle monache ai francescani del convento di San Francesco del Deserto], il nunzio dovrà cercare di soddisfare le richieste del governo veneziano, avendo cura di salvaguardare l’autorità papale. Riguardo alla causa di Ceneda [la restituzione a Marino Grimani della giurisdizione temporale da parte di Venezia], avendone già il mittente scritto più volte precedentemente, si dovrà solo attendere risposta. Le novità dalla corte Cesarea [la corte dell’imperatore Carlo V] che il nunzio ha fornito il 23 [agosto] sono state apprezzate, nonostante il camerlengo possieda anche le lettere del 24 e 25 [agosto] del reverendissimo legato [il cardinale Farnese], con l’avviso del suo imminente ritorno e delle accoglienze fattegli da Sua Maestà [l’imperatore Carlo V].
Fonte o bibliografia Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. Lat. 14831, cc. 283-284. Lettera originale di mano di un segretario con firma autografa del mittente. Sulla coperta sommario di mano di Erasmo Gemini, segretario di Della Casa.
Compilatore Romanzin Alessandro
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