Mittente Sforza di Santa Fiora Guido Ascanio Destinatario Della Casa Giovanni
Data 31/7/1546 Tipo data Effettiva
Luogo di partenza Roma Luogo di arrivo Venezia
Incipit La lettera di Vostra Signoria de 24 di questo comparse alli 27
Contenuto e note Il camerlengo Guido Ascanio Sforza di Santa Fiora notifica al nunzio Giovanni Della Casa che la lettera del 24 [luglio] di quest’ultimo è arrivata al 27 [luglio] attraverso il corriere dei mercanti, ed è stata gradita da Nostro Signore [Paolo III, al secolo Alessandro Farnese]. Il Magnifico Imbassatore [veneziano a Roma, Giovanni Antonio Venier] ha ringraziato il pontefice, da parte degli Illustrissimi Signori veneziani, per il breve riguardo all’impresa di Germania che il Casa ha presentato loro, e il papa esprime piena gratitudine al nunzio per questo. L’ambasciatore veneziano ha fatto una nuova richiesta al papa affinché conceda la riscossione di due decime in quell’anno all’Illustrissimo Dominio. Il papa ne ha parlato con i Deputati [della Camera apostolica] il mattino precedente esprimendo la sua propensione alla concessione, ma a causa dell’assenza di Monsignore Reverendissimo Decano [Gian Domenico De Cupis] non si è ancora potuta spedire l’autorizzazione. Si aspetta dunque il prossimo concistoro e il camerlengo provvederà a favorire la concessione, secondo le indicazioni del Farnese. Riguardo alla causa degli allumi [la Chiesa aveva il monopolio sulle vendite degli allumi ma Venezia cercava un accordo di compravendita più conveniente con i Turchi], si è rimesso il giudizio ai chierici della Camera apostolica. Quanto alle due richieste del vescovo di Capodistria [Pier Paolo Vergerio, sotto processo per accusa di eresia] il camerlengo spiega che, come aveva scritto precedentemente, essendo stato il papa a Bracciano non si era potuto discutere della cosa; in ogni caso, quanto alla prima richiesta, essa pare risolta, dal momento che il Vergerio accetta di non andare a Capodistria; quanto alla richiesta invece di copia del processo intero, non è il caso che la questione sia sottoposta al papa e i giudici [veneziani] potranno agire a loro arbitrio, concedendo pure una copia del processo, ma senza i nomi dei testimoni e delle persone citate, e il Notaio dovrà poi conformarsi alle decisioni dei giudici. La causa di Francesco Strozzi è da ritenere gravissima [frate fiorentino accusato di eresia per aver volgarizzato l'opera satirica "Pasquillus extaticus"] e si sperava di avere prove sufficienti a far confessare l’imputato così da convincere il governo veneziano a continuare il processo, ma il rilascio del frate, notificato dal nunzio, è parso inappropriato.
Fonte o bibliografia Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. Lat. 14831, cc. 263-264. Lettera originale di mano di un segretario con firma autografa del mittente. Sulla coperta sommario di mano di Erasmo Gemini, segretario di Della Casa. Edita parzialmente da Lorenzo Campana, Monsignor Giovanni Della Casa e i suoi tempi, "Studi storici", XVII, 1908, p. 166, nota 2 e p. 190, nota 1.
Compilatore Romanzin Alessandro
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