Mittente Sforza di Santa Fiora Guido Ascanio Destinatario Della Casa Giovanni
Data 10/7/1546 Tipo data Effettiva
Luogo di partenza Roma Luogo di arrivo Venezia
Incipit Alla lettera di Vostra Signoria de 3 di questo non mi occorre molto che rispondere
Contenuto e note Il camerlengo Guido Ascanio Sforza di Santa Fiora loda la diligenza del nunzio Giovanni Della Casa riguardo agli avvisi contenuti nella sua lettera del 3 [luglio]; annuncia poi che il cardinale Farnese è partito domenica [7 luglio] per Bologna, mentre il duca Ottavio [Farnese] giovedì mattina [4 luglio] per fare la rassegna dell’esercito, essendo lui generale, e iniziare quanto prima a marciare verso la Germania. Viene allegato il breve [non presente] che Nostro Signore [Paolo III, al secolo Alessandro Farnese] ha scritto per l’Illustrissima Signoria veneziana, nel quale si dà conto di questa impresa d’armi e si invita la Repubblica a unirsi con la Chiesa nella distruzione degli eretici. Si è però evitato il nome di “lega”, su suggerimento del Casa, lasciando l’invito aperto a tutti i principi e repubbliche che si vogliano schierare a fianco della causa ecclesiastica. Il nunzio è invitato quindi a consegnare personalmente il breve sopracitato all’Illustrissima Signoria, facendo in modo che questa si convinca ad appoggiare la Chiesa nell’estirpazione delle eresie. Circa la causa del Vergerio [Pier Paolo Vergerio, vescovo di Capodistria, accusato di eresia] il Casa è invitato a seguire le istruzioni riferitegli nelle lettere precedenti. Si notifica che il Magnifico Imbassatore [veneziano a Roma, Giovanni Antonio Venier] non ha ancora discusso con il papa sopra la causa degli allumi [la Chiesa aveva il monopolio sulle vendite degli allumi ma Venezia cercava un accordo di compravendita più conveniente con i Turchi] perché vuole prima considerare certi scritti che gli sono stati mandati da Venezia a riguardo ma, per quel che si intende, sembrerebbe propenso a un concordato con la Chiesa. Nel frattempo sarà bene insistere per la pubblicazione della bolla papale, atta a proibire in ogni luogo sotto la potestà della Chiesa l’acquisto degli allumi dai Turchi. Il pontefice non permetterà mai che siano diminuiti i poteri della Camera o che si mutino le decisioni di Giulio [papa Giulio II], perciò il Casa dovrà chiarire la questione presso l’Illustrissima Signoria, così come il papa ha fatto con l’ambasciatore veneziano a Roma.
Fonte o bibliografia Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. Lat. 14831, cc. 257-258. Lettera originale di mano di un segretario con firma autografa del mittente. Sulla coperta sommario di mano di Erasmo Gemini, segretario di Della Casa. Edita parzialmente da Lorenzo Campana, Monsignor Giovanni Della Casa e i suoi tempi, "Studi storici", XVI, 1907, p. 375, nota 3.
Compilatore Romanzin Alessandro
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