Mittente Farnese Alessandro Destinatario Della Casa Giovanni
Data 19/6/1546 Tipo data Effettiva
Luogo di partenza Roma Luogo di arrivo Venezia
Incipit In l’audientia che hebbe hieri da Nostro Signore il magnifico Imbassatore
Contenuto e note Il cardinale Farnese informa il nunzio Giovanni Della Casa che Nostro Signore [Paolo III, al secolo Alessandro Farnese] ha chiarito perfettamente al Magnifico Imbassatore [veneziano a Roma, Giovanni Antonio Venier] la posizione della Chiesa riguardo alla causa di Baldassarre [Baldassarre Altieri], in modo tale da indurre l’Illustrissima Signoria veneziana a non accettarlo in udienza. Il Farnese ricorda al nunzio di occuparsi delle difficoltà che stanno affrontando gli appaltatori degli allumi [ente ecclesiastico che si occupava del commercio degli allumi; infatti la Chiesa aveva il monopolio sulle vendite ma Venezia cercava un accordo di compravendita più conveniente con i Turchi], garantendo gli interessi della Camera apostolica, la quale è sempre stata rispettata in questo da tutti i principi, come è stato scritto al nunzio in una lettera precedente. Il papa esprime la sua gratitudine per l’accoglienza mostrata dal Serenissimo principe [Francesco Donà] e dal governo veneziano nei confronti del duca fratello del cardinale [Ottavio Farnese] per il suo arrivo a Venezia: il papa ha già provveduto a ringraziare l’ambasciatore, e il nunzio dovrà ringraziare a sua volta il governo. Si specifica che la restituzione dei saponi [riconsegna della barca appartenente ai Michiel; cfr. lettera del Farnese a Della Casa del 12 giugno 1546, in ms. Vat. Lat. 14831, cc. 241-242; incipit: “Per le mie precedenti Vostra Signoria havrà potuto comprehendere quanto sia stato approbato l’officio”] dev’essere compito a carico del nunzio. Per l’impresa di Germania [spedizione contro la Lega di Smalcalda] è stato appositamente inviato il capitano Bartholomeo dalla Mirandola [uomo d'armi assoldato dai Farnese] a Brescia, affinché riesca a procurare cinquecento corsaletti, duemila celate e cento alabarde; a Roma sono certi che Bartolomeo potrà ottenere tutto senza difficoltà, ma il nunzio è avvisato, qualora ve ne sia bisogno, di procurare una licenza. Di questa impresa è stato debitamente avvertito anche l’ambasciatore veneziano, allo scopo di informare la Signoria veneta. Vengono richiesti al Casa due barilotti di malvasia garba per il papa. Il Farnese prega che il nunzio acquisti due tra i migliori cavalli turchi che ha inteso essere in vendita a Venezia, in vista della sua imminente spedizione contro i protestanti. Nel sommario si fa riferimento a un post-scriptum “sopra la pratica d’Inghilterra” [forse il tentativo di quei mesi di riportare sotto il papa e la Chiesa cattolica l'Inghilterra] di cui non vi è traccia.
Fonte o bibliografia Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. Lat. 14831, cc. 247-248. Lettera originale di mano di un segretario con firma autografa del mittente. Sulla coperta sommario di mano di Erasmo Gemini, segretario di Della Casa.
Compilatore Romanzin Alessandro
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