Mittente Farnese Alessandro Destinatario Della Casa Giovanni
Data 12/6/1546 Tipo data Effettiva
Luogo di partenza Roma Luogo di arrivo Venezia
Incipit Per le mie precedenti Vostra Signoria havrà potuto comprehendere quanto sia stato approbato l’officio
Contenuto e note Alessandro Farnese conferma l'approvazione - già espressa nelle lettere precedenti - per il modo in cui il nunzio Della Casa intende agire a Venezia contro Baldassarre [Baldassarre Altieri]; Sua Santità [Paolo III, al secolo Alessandro Farnese], nell’udienza del X [giugno] con il Magnifico Ambasciatore [veneziano a Roma, Giovanni Antonio Venier], ha ragionato molto efficacemente in proposito e il nunzio è invitato a stare vigile per dar conto di quello che ne seguirà a Venezia. Il Farnese scrive che la modifica delle decime è stata commissionata a tre deputati dei tre ordini del Collegio [apostolico], il Trani, il Crescentio e il camerlengo [rispettivamente Gian Domenico De Cupis; Marcello Crescenzi; Guido Ascanio Sforza] e spera che il fatto sia gradito all’Illustrissima Signoria veneziana. Il Farnese sollecita il Casa a fare una nuova richiesta per la restituzione della fusta della famiglia Micheli [l’imbarcazione della famiglia Michiel, che era stata sequestrata], se questa non è già stata resa. Il destinatario è poi invitato a dare notizia riguardo alle informazioni che giungono a Venezia circa la pace tra Francia e Inghilterra poiché, sebbene il nunzio in Francia [Alessandro Guidiccioni] riporti tutto a Roma con zelo, la segretezza delle trattative rende opportuno vagliare tutte le notizie. Sulla causa di Francesco Strozzi [frate fiorentino accusato di eresia per aver volgarizzato l'opera satirica "Pasquillus extaticus"] il Casa proceda secondo gli ordini dati nelle lettere precedenti. Il cardinale spera che il nunzio gli invii quanto prima il processo sulla causa del vescovo di Capodistria [Pier Paolo Vergerio, sotto processo per accusa di eresia]. Il Farnese si scusa con il nunzio per la causa di Alexandrio Corvino [Alessandro Corvini, collezionista d'arte che aveva un credito con il papa]: riteneva saldato il suo credito con il cinque per cento delle decime ma, dal momento che così non è stato, prega il Casa di anticipare quella somma che sarà sufficiente. Infine il mittente riferisce che monsignore il vescovo Grechetto [Dionigi Zannettini] vorrebbe che tale frate sciotto [forse un frate proveniente dall’isola di Scio, di difficile identificazione], che ha predicato la quaresima passata alla chiesa dei greci, restasse a Venezia per continuare a predicare; a questo proposito il prete vicario della Minerva [vicario della basilica di Santa Maria sopra Minerva a Roma, al tempo convento domenicano; personaggio di difficile identificazione] ha inviato una lettera al detto Grechetto scrivendo che la licenza richiesta per il frate non andava bene al provinciale [personaggio di difficile identificazione], a cui la pratica era stata sottoposta. Perciò il papa vorrebbe che il Casa parlasse con il Grechetto e trovasse insieme a lui un accordo con il padre provinciale, affinché permetta di accogliere il frate nel convento.
Fonte o bibliografia Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. Lat. 14831, cc. 241-242. Lettera originale di mano di un segretario con firma autografa del mittente. Sulla coperta sommario di mano di Erasmo Gemini, segretario di Della Casa.
Compilatore Romanzin Alessandro
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