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Mittente |
Mascardi Agostino |
Destinatario |
Molza Camillo, conte |
Data |
17/6/1615 |
Tipo data |
Effettiva |
Luogo di partenza |
Milano |
Luogo di arrivo |
[Modena] |
Incipit |
Ho scritto a Vostra Signoria più volte, ed ultimamente |
Contenuto e note |
Racconta di aver scritto più volte al Conte e di avergli chiesto una copia dell'elogio che aveva composto in lode del defunto Signor Conte suo suocero [cfr. lettera del 26-5-1615, "Disse il vero Vostra Signoria ch'era sicuro"]. Poiché non ha ricevuto risposta crede che ci possa essere una causa, o dimenticanza o altro, per cui non riceve lettere e che forse non vengano spedite quelle che scrive. Per risolvere il problema ha deciso di portare lui stesso la lettera alla posta e chiede gentilmente al Conte di fargli recapitare la risposta per mezzo di qualcuno che gliela consegni a mano; nel caso non avesse nessuno per questo scopo, il Conte può indirizzarla con sovraccoperta al Signor Conte N.N. [non nominato]. Riporta che si sono udite delle novità riguardo possibili dissapori tra il Duca di Parma [Ranuccio I Farnese] e i Modenesi. Chiede al Conte di raccontargli la vicenda per intero. Scrive che allega a questa lettera un suo sonetto [non presente] perché ha deciso di inserirsi anche lui nel gran numero dei poeti. Rinnova la richiesta iniziale di avere una copia dell'elogio e saluta con devozione. |
Fonte o bibliografia |
Francesco Luigi Mannucci, La vita e le opere di Agostino Mascardi con appendici di lettere e altri scritti inediti e un saggio bibliografico, in "Atti della società ligure di storia patria", volume 42, 1908, Genova, (Tipografia della gioventù), lettera 5, p. 397, (Biblioteca Nazionale di Firenze; segnato II, VII, 129). |
Compilatore |
Lazzaroni Roberta |
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