Mittente Mascardi Agostino Destinatario Molza Camillo, conte
Data 26/5/1615 Tipo data Effettiva
Luogo di partenza Milano Luogo di arrivo [Modena]
Incipit Disse il vero Vostra Signoria ch'era sicuro del mio ritorno
Contenuto e note Conferma che sarebbe ritornato dal Conte sicuramente se la lettera del Cardinale Alessandro d'Este non fosse arrivata in ritardo [cfr. lettera del 29-4-1615, "Le cagioni producono gli effetti a sé"]. Infatti fa notare che arrivò prima la lettera per posta ordinaria, piuttosto che quella inviata per staffetta a Piacenza: egli dunque era già partito per Milano, dove ha incominciato subito a insegnare, e non ha potuto servire il Cardinale d'Este e nemmeno il Conte Molza che era con lui. Si scusa e conferma che ci saranno sicuramente tante altre occasioni in cui potrà essere utile al Conte o al Cardinale. Sa che il Conte vuole sapere qualche novità sui rumori [probabile allusione alle notizie politiche e militari] ma lui non sa niente poiché non è in confidenza con i milanesi che sono molto differenti dai modenesi, i quali sono molto cortesi e buoni e dai quali ottenne favori in misura maggiore di quanto si aspettasse. Invece di dare lui notizie, chiede gentilmente al Conte di mandargli l'elogio che Mascardi stesso aveva scritto per il defunto Signor Conte N. N. [non nominato], suocero del Conte, poiché ha lasciato le sue carte a Modena. Inoltre chiede al Conte di mandargli a Milano, tramite Padre Camillo [non identificato], un libretto dell''Historia di Francia' ['Historia della morte d'Enrico Quarto Re di Francia e Navarra' di Pierre Mathieu, traduzione pubblicata a Modena, Giuliano Cassiani, 1615] tradotto da Alessandro d'Este [in realtà risulta tradotto per la maggior parte da Jean Bernard de la Baffarderie dal quale il Cardinale Alessandro d'Este studiava francese; abbiamo però notizie da un epistolario inedito di Antonio Querenghi, il quale scrivendo direttamente al Cardinale Alessandro d'Este attribuisce a lui la traduzione di parti dell'opera e la dedica a Luigi d'Este] e dedicato al Principe Luigi [d'Este]. Ovviamente gli ricorda quanto gli sia obbligato nel servizio e nella devozione, ancor di più visto il favore che il suo signore sta per fargli. Infine si rallegra per la salute recuperata del Conte e chiede a Dio di benedirlo e di concedergli la felicità. [Post scriptum] Esprime il suo desiderio di rivederlo e di poterlo servire a Modena. Ricorda la devozione nei suoi confronti per via della sua cortesia e del suo valore.
Fonte o bibliografia Francesco Luigi Mannucci, La vita e le opere di Agostino Mascardi con appendici di lettere e altri scritti inediti e un saggio bibliografico, in "Atti della società ligure di storia patria", volume 42, 1908, Genova, (Tipografia della gioventù), lettera 4, pp. 395-396, (Biblioteca Nazionale di Firenze; segnato II, VII, 129).
Compilatore Lazzaroni Roberta
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