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Mittente |
Mascardi Agostino |
Destinatario |
Molza Camillo, conte |
Data |
29/4/1615 |
Tipo data |
Effettiva |
Luogo di partenza |
Milano |
Luogo di arrivo |
[Modena] |
Incipit |
Le cagioni producono gli effetti a sé |
Contenuto e note |
Le cause producono effetti che non si discostano molto da esse, così come un figlio assomiglia al padre. In virtù di ciò non si meraviglia che la lettera del Conte sia stata in viaggio per qualche tempo, visto che essa stessa raccontava di un viaggio. È giunta a Milano, dove Mascardi era arrivato dopo essere stato a Piacenza, ed è stata accolta con gioia. È contento del viaggio compiuto dal conte a Loreto e lo invidia, se non fosse per la compagnia di donne tediose; al contrario il maltempo e gli inconvenienti che sono spesso presenti in un viaggio non lo disturbano affatto. Chiede l'opinione del Conte sul fatto che egli si trovi a Milano e che si sia di nuovo ridotto ad insegnare. Cita l'incipit delle 'Epistolae I 1' di Orazio: "Spectatum satis et donatum iam rude quaeris; / Maecenas, iterum antiquo me includere ludo". Racconta poi che il Cardinale Alessandro d'Este lo aveva richiamato a Modena per l'estate, ma la lettera arrivò a Piacenza quando lui ormai era già partito. Nonostante ciò lui è quello di sempre, povero, ma per bene. |
Fonte o bibliografia |
Francesco Luigi Mannucci, La vita e le opere di Agostino Mascardi con appendici di lettere e altri scritti inediti e un saggio bibliografico, in "Atti della società ligure di storia patria", volume 42, 1908, Genova, (Tipografia della gioventù), lettera 3, pp. 394-395, (Biblioteca Nazionale di Firenze; segnato II, VII, 129). |
Compilatore |
Lazzaroni Roberta |
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