Mittente Castiglione Valeriano Destinatario Accademia Filarmonica
Data Tipo data assente
Luogo di partenza Milano Luogo di arrivo Verona
Incipit Dopo l'aviso d'esser fatto academico
Contenuto e note Per essere stato "aggregato nell''Accademia", così ringrazia i suoi nuovi sodali: "Dopo l'aviso d'esser fatto accademico dalle Signorie Vostre Illustrissime, altra armonia non esce dalla mia bocca fuorché della loro lode. Dalla sirena comune impresa tosto imparai a cantar dolcemente chi mi obbligò. Ma ciò è puoco. Ricordarò perpetuamente a me stesso l'honore, ed il debito d'esserne loro grato. Portato a tanta parte d'affetto delle Signorie Vostre Illustrissime, a tutti bacio le mani della gratia, e rendo gratie. Mando il discorso [poi edito: Valeriano Castiglione, 'Il vino', Milano, Ferioli, 1624], tributo dell'ingegno. In breve manderò anco l'impresa, che, per alluder al corpo armonico, sarà con vivo motto la cicala, che servì canora alla cetra d'Eunomio. E sarà intanto continuo il mio desiderio di servir alle Signorie Vostre Illustrissime ben di cuore". [Nei verbali del sodalizio, ora editi in 'Atti dell'Accademia Filarmonica di Verona', II, 1605-1634, a cura di Michele Magnabosco e Laura Och, Verona, Accademia Filarmonica, 2015, p. 583, risulta lettera del Castiglione di pari argomento, scritta dall'abbazia di S. Simpliciano di Milano il 12 marzo 1624: ma, fatto salvo un unico passaggio, peraltro di scarso significato, essa non collima per nulla con il testo qui riportato].
Fonte o bibliografia Valeriano Castiglione, Lettere di ringratiamento e di lode, Torino, Tarino, 1642, pp. 51-52
Compilatore Ceriotti Luca
Torna all’elenco dei risultati