Mittente Castiglione Valeriano Destinatario [Cambiano di] Ruffia Giulio Cesare
Data Tipo data assente
Luogo di partenza [Torino?] Luogo di arrivo
Incipit Gran forza hebbero i vini
Contenuto e note [Lettera inviata "di casa"]. All'omaggio di vini resogli dal Ruffia, così risponde: "Gran forza hebbero i vini mandatimi da Vostra Signoria in produrre strano concetto per lodarli. Furono due schiavi ristretti, non tra ceppi di ferro, ma di vetro. Moro l'uno, e l'altro bianco. Ambidue gagliardi di spirito per portar acqua e per servir al gusto mio. Credei greco il primo, il secondo originato dal paese di Malvagia. Holli gustati con soddisfattion grande e, s'io fingo, venga il cancaro a tutti gli abstemi. Fuora scherzi: duplicate gratie rend'io a Vostra Signoria Illustrissima de' raddoppiati licori, che non mi riusciron men delicati de' discorsi eruditi fattimi sentire il giorno inanti. In contracambio, per non morirle ingrato, mando a Vostra Signoria una lettione academica a gloria del vino [Valeriano Castiglione, 'Il vino', Milano, Ferioli, 1624]".
Fonte o bibliografia Valeriano Castiglione, Lettere di ringratiamento e di lode, Torino, Tarino, 1642, pp. 48-49
Compilatore Ceriotti Luca
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