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Mittente |
Loredan Giovan Francesco |
Destinatario |
Bruni Antonio |
Data |
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Tipo data |
assente |
Luogo di partenza |
Venezia |
Luogo di arrivo |
Roma |
Incipit |
Chi mi consiglia a stampar lettere non m'ama. La lettera è vna compositione improvisa nata dal caso, per non dire rubato all'occasione. |
Contenuto e note |
Loredan risponde ad Antonio Bruni [Poeta pugliese, morto nel 1635, che è dunque il terminus ante quem per la datazione]. Egli sostiene che il consiglio di stampare lettere non sia dettato dall'amore: secondo Loredan la lettera è una composizione improvvisa, nata dal caso e rubata all'occasione; la stampa è impronta di eternità che richiede fatica e sudori dell'ingegno e della penna; se altre sue composizioni hanno riscontrato favore universale, sostiene, non desidera per il momento rischiare la gloria precipitando. È consapevole che la sua penna ha sempre emulato il volo dell'ingegno, ma ritiene che le sue composizioni si debbano chiamare aborti, piuttosto che parti; in alcune vi è il merito dell'invenzione, che non si può però pretendere in una lettera. Nonostante ciò il Loredan scrive che il suo cuore non perderà alcun obbligo nei confronti del destinatario e della sua gentilezza, sebbene disapprovi i suoi prudenti consigli editoriali. Poi si congeda. |
Fonte o bibliografia |
Giovan Francesco Loredan, Lettere, Venezia, Guerigli, 1653, p. 252, 'Risposta a lettere di Consiglio' |
Compilatore |
Severgnini Ivan |
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