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Mittente |
Loredan Giovan Francesco |
Destinatario |
Pallavicino Ferrante |
Data |
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Tipo data |
assente |
Luogo di partenza |
Venezia |
Luogo di arrivo |
Padova |
Incipit |
Lasci Vostra Signoria in gratia seppellita l'ignoranza in sé stessa. |
Contenuto e note |
Loredan scrive a Ferrante Pallavicino [Prima religioso contro volontà, poi illustrissimo letterato e Accademico Incognito, grande amico di Loredan (che nel 1635 lo definì "un altro me stesso") di cui divenne segretario in Accademia. La presente lettera fu inviata a Padova, probabilmente al monastero di San Giovanni da Verdara, dove il Pallavicino entrò nel 1634, terminus post quem per la data], consigliandolo di lasciar seppellita in sé stessa l'ignoranza. Ignoranza di alcuni maldicenti che riceverebbero onore se ci si dovesse soffermare sui loro biasimi; soggetti che non meritano riguardo se non con occhi di disprezzo. Loredan scrive che a costoro non bisognerebbe lasciar dire: "O grand'ingegno ebbe costui, che per sé non valendo un vil quattrino, s'immortalò con le fischiate altrui". Così Loredan consiglia gli amici: può essere non sia un buon consiglio, ma Loredan sostiene che gli sia sempre riuscito con lode. |
Fonte o bibliografia |
Giovan Francesco Loredan, Lettere, Venezia, Guerigli, 1653, p. 244, 'Lettere di Consiglio' |
Compilatore |
Severgnini Ivan |
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