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Mittente |
Contile Luca |
Destinatario |
Dolce Lodovico |
Data |
23/3/1560 |
Tipo data |
congetturale |
Luogo di partenza |
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Luogo di arrivo |
[Venezia] |
Incipit |
Niuno offitio per fatigoso che fusse ricusarei quando conoscessi |
Contenuto e note |
[Nell'edizione di Contile, 'Lettere', Pavia, Bartoli, 1564, la lettera è senza data, ma è inserita tra due lettere del 23 marzo 1560]. Luca Contile scrive che non rifiuterebbe nessun compito, nemmeno il più faticoso, se servisse a fare un piacere a Lodovico Dolce. Ha quindi dato a Sforza [Pallavicino, del quale Contile in quegli anni era segretario] “il ricco dono” di Dolce; per via degli impegni, decisamente fastidiosi, non ha avuto occasione di riferirlo prima, né per lettera né a voce. Ammette che preferirebbe essere tra due uomini armati di coltello per separarli, piuttosto che essere tra la virtù e il premio che le spetta; in ogni caso Sforza ricambiando il dono mostrerà a Dolce l’amore che gli porta. Non servivano le varie lettere che ha ricevuto, tra qui quella del Bizarro [forse Marcello Landucci, Bizarro è il nome assunto tra gli accademici Intronati], per ricordargli quel che Dolce gli aveva chiesto, perché appunto farebbe di tutto per fargli piacere. Ora, comunque, può confermargli che Sforza “o presto, o tardi” ricambierà a Dolce il dono. |
Fonte o bibliografia |
Lodovico Dolce, Lettere, a cura di Paolo Procaccioli, Manziana, Vecchiarelli, 2015, p. 244 |
Compilatore |
Chiarolini Marco |
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