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Mittente |
Varchi Benedetto |
Destinatario |
Dolce Lodovico |
Data |
10/1540 |
Tipo data |
congetturale |
Luogo di partenza |
Padova |
Luogo di arrivo |
[Venezia] |
Incipit |
Questa sarà per le mani di messer Lorenzo Lenzi |
Contenuto e note |
Benedetto Varchi scrive una lettera a Lodovico Dolce, che verrà recapitata da Lorenzo Lenzi, per rispondere ad un sonetto che Dolce gli ha mandato [probabilmente: ‘Varchi, mentre che voi spiegando l’ali’]; lo ringrazia, e afferma di non essere all’altezza nemmeno della prima quartina. Avvisa Dolce che ha composto in risposta un sonetto [probabilmente: ‘Dolce, le prose mie, né i versi tali’, in Benedetto Varchi, ‘Opere, ora per la prima volta raccolte’, Trieste, Lloyd Austriaco, 1859: II 966]; si scusa per il ritardo nella risposta provocato dagli studi ordinari anticipati di un mese dai riformatori [dello Studio di Padova], e dall’essere stato incaricato di leggere pubblicamente l’Etica [Aristotele, ‘Etica Nicomachea’] nell’Accademia [degli Infiammati], nella quale la “domenica che viene” reciterà entrambi i sonetti. Si raccomanda infine a Dolce e a Pietro [Aretino]. |
Fonte o bibliografia |
Lodovico Dolce, Lettere, a cura di Paolo Procaccioli, Manziana, Vecchiarelli, 2015, p. 201 |
Compilatore |
Chiarolini Marco |
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