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Mittente |
Aretino Pietro |
Destinatario |
Dolce Lodovico |
Data |
5/12/1537 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Venezia |
Luogo di arrivo |
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Incipit |
Io, Compare, vi rimando i capitoli de i Colombini, subietto sì piacevole |
Contenuto e note |
Pietro Aretino scrive a Lodovico Dolce, rimandandogli "il capitolo dei colombini" [non figura fra i capitoli dolciani] dicendo che è un soggetto piacevole e soave, tanto che ha visto la purezza di un intero colombaio nei versi di Dolce. Aretino afferma di non conoscere l'uomo per il quale li ha scritti [il committente o il dedicatario], ma è sicuro che costui sarà più conosciuto per questi versi che per qualunque cosa possa aver composto di suo. Secondo Aretino, Dolce ha confermato le aspettative che si avevano su di lui con tutte le sue opere, tanto che gli pare di essere detronizzato dal titolo di autore che "sputasse i libri interi interi". Si chiede come faccia a non esaurirsi la vena artistica di Dolce, quando la sua è ormai rinsecchita dalla vecchiaia, dall'amore, dalle spese e dalle poche entrate, tanto che nessun suo servitore loderebbe più la sua capacità di comporre senza fatica, come successe coi suoi salmi [Pietro Aretino, 'I sette salmi de la penitentia di David', Venezia, Marcolini, 1534]. |
Fonte o bibliografia |
Lodovico Dolce, Lettere, a cura di Paolo Procaccioli, Manziana, Vecchiarelli, 2015, p. 177 |
Compilatore |
Chiarolini Marco |
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