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Mittente |
Dolce Lodovico |
Destinatario |
Bonfadio Iacopo |
Data |
19/6/1546 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Venezia |
Luogo di arrivo |
[Genova] |
Incipit |
Dell'affezion ch'io vi porto da quel tempo in qua |
Contenuto e note |
Lodovico Dolce scrive a Iacopo Bonfadio che gli porta una grande "affezion", della quale è testimone Paolo Manuzio, come anche il cuore di Dolce. Dolce vorrebbe che le sue opere fossero in grado di acquistare parte della benevolenza di Bonfadio, ma l'amore si compra solamente amando, e Dolce lo fa, meritando quindi l'amore di Bonfadio, del quale però non è degno. Il suo amore è un debito condiviso con molti altri, perché sono in molti ad amare Bonfadio, e si chiede se per fargli capire che merita di essere amato, che è chiaro come il sole, debba sforzarsi tanto. Per questo scrive la lettera, e spera che non sia spiacevole per Bonfadio essere amato da lui. [lettera probabilmente allegata a quella del 14 giugno 1546 a Fortunato Martinengo, 'Era a punto co 'l pensiero a Vostra Signoria'] |
Fonte o bibliografia |
Lodovico Dolce, Lettere, a cura di Paolo Procaccioli, Manziana, Vecchiarelli, 2015, p. 99 |
Compilatore |
Chiarolini Marco |
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