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Mittente |
Dolce Lodovico |
Destinatario |
Sansovino Francesco |
Data |
16/9/1540 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Venezia |
Luogo di arrivo |
[Padova] |
Incipit |
Io mi pensava tuttavia, Magnifico mio Messer Francesco, che non potesse esser |
Contenuto e note |
Lodovico Dolce scrive a Francesco Sansovino riferendo una "intermission delle vostre lettere", magari data da un "qualche novo accidente". Conforta Sansovino contro l'invidia altrui dicendogli di consolarsi con la sua virtù e di lasciare "abbaiare a i cani, che non mordeno"; lo assicura che dopo la riconciliazione [Pietro] Aretino non è per niente arrabbiato con Sansovino e che "v'ama et parla di voi honoratamente", e che il giorno prima ha riferito a Dolce che i "'Capitoli' vostri gli piacciono molto". Avverte Sansovino che è impegnato a "fare i versi della Ventura del Marcolino" ['Le Sorti'', Venezia, Marcolini, 1540; opera per la quale Dolce ha collaborato scrivendo delle terzine]. Riferisce inoltre di aver scritto, come Sansovino lo esortava a fare, una canzone in memoria di un amico morto e di averla allegata alla lettera mandata a [Pietro] Gradenigo per congratularsi del "suo essere entrato nell'Academia" [degli Infiammati, padovana], lamentando però la mancata risposta. Informa Sansovino che [Daniele] Barbaro gli si raccomanda e che Alvigi Bianco "fantastica d'intorno una oratione" da inviare all'Accademia. |
Fonte o bibliografia |
Lodovico Dolce, Lettere, a cura di Paolo Procaccioli, Manziana, Vecchiarelli, 2015, pp. 61-62 |
Compilatore |
Chiarolini Marco |
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