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Mittente |
Dolce Lodovico |
Destinatario |
B. Angela |
Data |
6/4/1540 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Venezia |
Luogo di arrivo |
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Incipit |
Poi che voi tutta pietosa delle mie pene m'invitate a scrivere |
Contenuto e note |
Lodovico Dolce si rivolge alla "valorosa madonna Angela B." dicendole che l'amore che le porta è uguale alla sua bellezza, "onde essendo quella infinita, questo anchora è infinito". Si professa il più degno della sua grazia essendo quello che l'ama di più, parole che nascono dall'animo, non dall'adulazione. Lui gioisce di questo amore, "non moro, né ardo, né piango" come invece fanno altri scrittori di simili lettere, l'amor suo è "nel seno della più bella donna" e per questo ringrazia amore. Spera che come sinceramente la ama così sinceramente venga gradito il suo amore, e che quello che non ha scritto lo leggerà nel "libro del mio cuore". |
Fonte o bibliografia |
Lodovico Dolce, Lettere, a cura di Paolo Procaccioli, Manziana, Vecchiarelli, 2015, pp. 59-60 |
Compilatore |
Chiarolini Marco |
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