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Mittente |
Dolce Lodovico |
Destinatario |
Bembo Pietro |
Data |
17/11/1536 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Venezia |
Luogo di arrivo |
[Padova] |
Incipit |
Con ogni debita riverentia quello che io non harei havuto ardimento |
Contenuto e note |
Lodovico Dolce scrive a Bembo per conto di [Pietro] Aretino, il quale è in procinto di dare alle stampe la sua opera 'Sirena' e vuole chiedere a Bembo, tramite Dolce, "di far un sonetto in laude di questa Sirena". Un desiderio nato dal fatto che se le stanze dell'opera "non saranno vedute per altro, saranno almeno per questo". Aretino avanza questa richiesta nonostante abbia già ricevuto un sonetto dalla signora [Veronica] Gambara [contessa di Correggio], da [Giulio] Camillo e ne aspetti uno da [Francesco Maria] Molza. Aretino vuole anche ricordare a Bembo che "non gli ha pagato però mai il debito" [di due sonetti, cui si riferisce la lettera di Dolce a Pietro Aretino 'A quest'hora ho avute lettere dello scrittore del Bembo' del maggio 1536] e che è tempo che lo faccia, non per conto di debito ma per grazia, così gliene sarà grato e servitore "infin che vive". Lo fa per interposta persona perché se ne sarebbe vergognato, e ha insistito con Dolce affinché scrivesse a lui direttamente e non attraverso Antonio [Anselmi, segretario di Bembo]; entrambi si raccomandano per la prossima venuta di Bembo a Venezia. |
Fonte o bibliografia |
Lodovico Dolce, Lettere, a cura di Paolo Procaccioli, Manziana, Vecchiarelli, 2015, pp. 47-48 |
Compilatore |
Chiarolini Marco |
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