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Mittente |
Dolce Lodovico |
Destinatario |
Bembo Pietro |
Data |
7/10/1535 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Venezia |
Luogo di arrivo |
[Padova] |
Incipit |
La cortese et humana risposta di cui Vostra Signoria m'ha fatto degno |
Contenuto e note |
Lodovico Dolce ringrazia Pietro Bembo per la risposta che gli ha inviato [non è questa quindi la prima volta che Dolce scrive a Bembo], aggiungendo che per lui questa grazia "ha posto alle mie deboli spalle carico di quello, che esse portar ponno, assai maggiore", ma che cercherà di esserne degno, nonostante la "pargolezza del mio ingegno" lo obblighi a ringraziare non "come io debbo" ma "come io posso". Continua lodando "la incomparabile humanità del gran Bembo" e non si sorprende che prima [della sua prima lettera] non lo conoscesse perché la sua fama non è paragonabile a quella di Bembo [citando Petrarca, 'Triumphus Cupidinis', II 19-24]. Fama per la quale Dolce ha deciso di scrivergli, non per lodarlo, perché "la grandezza delle sue laudi [...] non hanno bisogno di lodatore" [citando Sannazzaro, sonetto 'Icaro cadde qui, queste onde il sanno', verso 4; Dante, 'Purgatorio' XXI 96], ma con la speranza che il solo scrivergli faccia capire a Bembo "l'interno del cuore" di Dolce [citando 'Rerum Vulgarium Fragmenta', 95 10]. |
Fonte o bibliografia |
Lodovico Dolce, Lettere, a cura di Paolo Procaccioli, Manziana, Vecchiarelli, 2015, pp. 45-46 |
Compilatore |
Chiarolini Marco |
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