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Mittente |
Loredan Giovan Francesco |
Destinatario |
Morosini Marc'Antonio |
Data |
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Tipo data |
assente |
Luogo di partenza |
Vigo d'Arzere [Vigodarzere, Padova] |
Luogo di arrivo |
Venezia |
Incipit |
Non è morto il Signor suo fratello; perchè coi miracoli della sua gran virtù è arrivato all'immortalità della gloria, e le sue ceneri saranno il balsamo dell'eternità. |
Contenuto e note |
Loredan scrive a Marc'Antonio Morosini per la morte di suo fratello. Addolorato scrive che egli non è morto, perchè coi miracoli della sua virtù è giunto alla gloria immortale e le sue ceneri saranno balsamo dell'eternità. Le lacrime che Loredan versa non sono per la sua scomparsa: il defunto è salito al Cielo a ricevere il premio della sua nobiltà; il dolersi per questo non sarebbe quindi compassione ma piuttosto invidia. Piange sì questa grave perdita, privo della dolcezza di conversare con colui che è morto, senza più la soavità dei suoi costumi e la gravità della sua dottrina. Continua scrivendo che la città sembrerà deserta e il mondo un baratro di miserie dopo questa amara scomparsa. Si scusa con il destinatario per non riuscire a consolare il suo dolore, perché nemmeno riesce a moderare il suo. |
Fonte o bibliografia |
Giovan Francesco Loredan, Lettere, Venezia, Guerigli, 1653, p. 74, 'Lettere di Condoglienza' |
Compilatore |
Severgnini Ivan |
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