Mittente Loredan Giovan Francesco Destinatario Belli Francesco
Data Tipo data assente
Luogo di partenza Venezia Luogo di arrivo Vicenza
Incipit Bisogna, Signor mio, tollerare gli accidenti di questa vita, come preveduti, non come inaspettati.
Contenuto e note Loredan scrive a Francesco Belli [Accademico Incognito e segretario dell'Accademia, di cui fu uno dei membri più noti e attivi. Morì a Vicenza nel 1644; è dunque ragionevole datare questa lettera entro e non oltre quell'anno] per la morte di suo padre. Il Loredan lo invita a tollerare le disgrazie della vita non come inaspettate ma come previste; chi nasce è di conseguenza sottoposto ad un'inevitabile morte; chi crede il contrario, sostiene, o prevarica di ingegno o non conosce l'umanità. Così Loredan spera di placare le lacrime dell'amico, altrimenti condannerà la sua prudenza o ne biasimerà la debolezza. Il padre del Belli è vissuto settanta anni; la sua morte è stata piuttosto necessaria che prematura. Loredan conclude affettuosamente scrivendo che non accettare il corso delle Leggi del destino è come pretendere di sconvolgere il Cielo.
Fonte o bibliografia Giovan Francesco Loredan, Lettere, Venezia, Guerigli, 1653, p. 72, 'Lettere di Condoglienza'
Compilatore Severgnini Ivan
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