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Mittente |
Loredan Giovan Francesco |
Destinatario |
Minotto Lorenzo |
Data |
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Tipo data |
assente |
Luogo di partenza |
Venezia |
Luogo di arrivo |
[Treviso] |
Incipit |
Il moltiplicarmi Vostra Signoria le gratie col favorire le mie supplicationi mi cocostituisce temerario, in vece di rendermi confuso |
Contenuto e note |
Loredan esordisce scusandosi per il suo continuo importunare il destinatario: l'atteggiamento "temerario" che egli ha assunto nei confronti di Lorenzo Minotto è diretta conseguenza della gentilizza di quest'ultimo, che, con le sue numerose "gratie", si è tacitamente dichiarato disposto a elargire favori. Il Loredan si trova dunque nella condizione di poter rinnovare le sue preghiere, già espresse a voce, a favore del Sergente [?] Toaldo, prossimo a intraprendere una non meglio specificata "espedizione" e desideroso di poter contare sull'appoggio e sui favori del Podestà e Capitano di Treviso Minotto. Loredan confida nell'amore che il Minotto gli porta e, certo che gli effetti di un simile sentimento non saranno inferiori all'intensità dello stesso, si congeda: "Non passo ad alcuna espressione delle mie obligationi, perchè le riconosco infinite". |
Fonte o bibliografia |
Giovan Francesco Loredan, Lettere del Sig. Gio: Francesco Loredano. Nobile Veneto. Divise in cinquantadue Capi, e raccolte da Henrico Giblet, cavalier, Venezia, Guerigli, 1653, p. 5, 'Lettere di raccomandatione' |
Compilatore |
Pogliaghi Elettra |
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