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Mittente |
Loredan Giovan Francesco |
Destinatario |
Antichio Giovanni |
Data |
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Tipo data |
assente |
Luogo di partenza |
Venezia |
Luogo di arrivo |
Murano |
Incipit |
Non è così facile il lodar la Bugia, e pure è vero |
Contenuto e note |
Giovanni Antichio, corrispondente del Loredan, ha composto un "Discorso" di lode della menzogna con un'eloquenza più forte della "credenza" e della "verità". Grazie all'ingegno miracoloso del destinatario la "Bugia" si è appropiata del "merito" e delle "virtù" della "Verità", inverando i versi "Honorata menzogna, hor quando è il vero/ Sì grande, che si possa a te preporre" [cfr. Torquato Tasso, 'Gerusalemme Liberata', II, 22, 3-4]. Loredan confessa di aver "più divorato, che letto" la composizione di Giovanni Antichio e, nella speranza di trovare qualcosa che possa essere corretto, dichiara di voler attendere a una seconda lettura per applicare il vaglio della "censura" e avere così "occasione d'imparare dalla sua eruditione, co 'l stuzzicarla". Tra gli encomi della bugia il destinatario non dimentichi la verità dell'amore del Loredan. |
Fonte o bibliografia |
Giovan Francesco Loredan, Lettere del Sig. Gio: Francesco Loredano. Nobile Veneto. Divise in cinquantadue Capi, e raccolte da Henrico Giblet, cavalier, Venezia, Guerigli, 1653, p. 442, 'Risposta a Lettere di discorso' |
Compilatore |
Pogliaghi Elettra |
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