|
 |
 |
|
 |
|
 |
 |
 |
 |
 |
Mittente |
Loredan Giovan Francesco |
Destinatario |
Belancini (Bellancini) Dario |
Data |
|
Tipo data |
assente |
Luogo di partenza |
Mantova |
Luogo di arrivo |
Venezia |
Incipit |
Si serve Vostra Signoria dell'uso de' Marinari, che voltan le spalle |
Contenuto e note |
Il Loredan ritiene che il suo corrispondente, il conte Dario Belancini, si sia servito, nel suo "Discorso", di quell'eloquenza che in esso intendeva biasimare, avvicinandosi così al comportamento incoerente e contraddittorio "de' Marinari, che voltan le spalle, ove disegnano prender porto" o di quei filosofi che "appresso Cicerone" [cfr. Cicerone, 'Pro Archia', 26] compongono "Libri" per insegnare il disprezzo della gloria e vi vogliono vedere apposto il proprio nome. L'"artificio della penna" del Belancini è degno di ammirazione, ma il Loredan, non possedendo la sua stessa eloquenza, non ne può lodare [degnamente] le doti retoriche. Per effetto della "gentileza" del destinatario il Loredan si trova a confessare un'"obligatione" che "precede alla conoscenza". |
Fonte o bibliografia |
Giovan Francesco Loredan, Lettere del Sig. Gio: Francesco Loredano. Nobile Veneto. Divise in cinquantadue Capi, e raccolte da Henrico Giblet, cavalier, Venezia, Guerigli, 1653, p. 440, 'Risposta a Lettere di discorso' |
Compilatore |
Pogliaghi Elettra |
|
 vai al documento
|
|
|
|
Torna all’elenco dei risultati
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|