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Mittente |
Loredan Giovan Francesco |
Destinatario |
Gentileschi (Lomi) Artemisia |
Data |
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Tipo data |
assente |
Luogo di partenza |
[Venezia] |
Luogo di arrivo |
Padova |
Incipit |
Le cose, che si fanno in fretta riescono di rado con lode |
Contenuto e note |
Come tutte le cose, che se fatte in fretta "riescono di rado con lode", anche "i parti dell'ingegno" [in questo caso: i versi], simili "a quelli dell'Orsa", vanno limati con cura perché "non riescano aborti". Il Loredan ha quindi riflettutto "sopra i Quadernari" [le strofe di quattro versi, le quartine] composti il giorno precedente mentre si trovava in compagnia della destinataria, Artemisia (Lomi) Gentileschi [nata a Roma nel 1593, pittrice, fu a Venezia tra il 1627 e il 1628], e intende mostrare a quest'ultima come ha arrangiato il terzo quadernario [in endecasillabi con rima incrociata ABBA]: "Queste pompe superbe, e d'ostro, e d'oro/ D'un fugace piacer, vano ornamento/ Io ridono a la Terra, e vo contento,/ Che la gratia del Ciel sia il mio thesoro". Giudichi la Gentileschi se egli è "riuscito cattivo Poeta". [Dalla missiva si evince che il Loredan e la pittrice si erano incontrati personalmente, con tutta probabilità a Venezia (il mittente scrive "Di Casa"); la lettera andrebbe quindi collocata durante il soggiorno veneziano della destinataria, che dalla laguna poteva essersi spostata a Padova]. |
Fonte o bibliografia |
Giovan Francesco Loredan, Lettere del Sig. Gio: Francesco Loredano. Nobile Veneto. Divise in cinquantadue Capi, e raccolte da Henrico Giblet, cavalier, Venezia, Guerigli, 1653, p. 271, 'Lettere poetiche' |
Compilatore |
Pogliaghi Elettra |
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