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Mittente |
Loredan Giovan Francesco |
Destinatario |
[Giacomo Filippo] Tomasini |
Data |
1642 |
Tipo data |
congetturale |
Luogo di partenza |
Venezia |
Luogo di arrivo |
Padova |
Incipit |
La virtù, e la bontà di Vostra Signoria meritano tante cose |
Contenuto e note |
Il Loredan vorrebbe poter favorire la nomina di Giacomo Filippo Tomasini [1595-1655, ecclesiatico padovano, accademico Incognito. Fu Vescovo di Cittanova in Istria dal 1642 fino alla morte] a titolare del vacante "Vescovado di N." [forse il vescovado della Canea, nel Regno di Candia], ma non ne ha la possibilità, perché il Senato ha già accordato la sua protezione a un altro candidato, Monsignor N. [dal contesto si evince che la sede episcopale in ballo era quello della Canea: si potrebbe allora identificare il candidato qui citato con Milano Benzi, che fu nominato vescovo della Canea nel 1642, anno in quale il Tomasini ottenne un altro vescovado, quello di Cittanova, evidentemente un ripiego, come si dice ne 'Le Glorie degli Incogniti', Venezia, Valvasense, 1647, pp. 190-191. La missiva sarebbe quindi da collocarsi nel 1642], "assai benemerito nelle correnti guerre di Candia". Per altro sembra che il Papa [se si accetta la datazione congetturale, Urbano VIII, Pontefice dal 1623 al 1644] abbia già assegnato la Diocesi. Lo scrivente chiede al destinatario di scusare la sua "impotenza". |
Fonte o bibliografia |
Giovan Francesco Loredan, Lettere del Sig. Gio: Francesco Loredano. Nobile Veneto. Divise in cinquantadue Capi, e raccolte da Henrico Giblet, cavalier, Venezia, Guerigli, 1653, p. 24, 'Lettere di scusa' |
Compilatore |
Pogliaghi Elettra |
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