Mittente Loredan Giovan Francesco Destinatario Porto (Porta) Zenobia
Data Tipo data assente
Luogo di partenza Venezia Luogo di arrivo Vicenza
Incipit Compiango la mia fortuna, che havendomi prescitta l'auttorità m'ha etiandio ristretto il modo d'ubbidire
Contenuto e note Loredan si scusa, perché non ha potuto "obbedire ai cenni della più bella, e della più virtuosa Dama del secolo" Zenobia Porta [o Porto, fu una delle donne che partecipavano alle riunioni degli accademici Incogniti]: egli ha cercato di guadagnare tempo differendo l'invio della sua lettera di risposta, ma si trova ora costretto a dichiarare la propria impotenza e incapacità di soddisfare le richieste della destinataria. "Il divider per hora le colpe [cioè procurare un'assoluzione o uno sconto di pena] all'Eccellentissimo [?] Malacreda" [o Malacrida, non identificato] è infatti impossibile, ma costui, pur non potendo contare sull'aiuto del Loredan, non deve disperare, perché l'interessamento e la protezione di Zenobia Porto condurranno lui e i suoi sinteressi a un "Porto" sicuro [A giudicare dalla natura legale e penale delle richieste della destinataria, è plausibile che quest'ultima si sia rivolta al Loredan quando ricorpiva la carica di Avogador del Comune, ossia nel 1648 e nel 1651]
Fonte o bibliografia Giovan Francesco Loredan, Lettere del Sig. Gio: Francesco Loredano. Nobile Veneto. Divise in cinquantadue Capi, e raccolte da Henrico Giblet, cavalier, Venezia, Guerigli, 1653, p. 18, 'Lettere di scusa'
Compilatore Pogliaghi Elettra
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