Mittente Rossi Ottavio Destinatario [Bellintani] Giovanni, Padre
Data 1611 Tipo data Congetturale
Luogo di partenza [Brescia] Luogo di arrivo Salò
Incipit La mia indispositione che è stata tediosissima
Contenuto e note Ottavio Rossi dice a padre Giovanni [Bellintani] da Salò che la malattia lo ha allettato per quindici giorni e ha avuto il timore che si trattasse di apoplessia. A seguire gli dà alcune indicazioni sul ritratto del beato padre Matthia [Mattia da Salò - fratello di Giovanni Bellintani - al secolo Paolo Bellintani, morto nel 1611], il quale dovrà essere raffigurato con tre simboli che rappresentano allegoricamente la "Contemplatione, l'operatione e la predicatione" [non a caso Rossi aveva dedicato a Bellintani una biografia, mai pubblicata, suddivisa in tre libri 'Contemplatione, Operatione e Predicatione', cfr. Antonio Fappani, 'Enciclopedia bresciana vol, XV', Brescia, La Voce del Popolo, 1999, p. 293, che non precisa dove è custodito il ms.]. La contemplazione sarà simboleggiata da un'aquila con le ali spalancate, due cornucopie ai piedi e sormontata dal motto "Scrutatori Dei Gratissimo"; "L'operatione" sarà rappresentata da un leone posto su una base ornata di palme con la scritta "Servo Dei Fortissimo"; "la predicatione" sarà espressa da un cigno coronato di stelle, posto su un vaso con la frase "Propagatori Pietatis". Infine gli dice che l'ordine in cui vanno disposte le immagini è allegato al foglio che accompagna la lettera [non riportato all'interno dell'epistolario]. Conclude porgendo i saluti al padre Guardiano [?], al padre Costantino [?] e agli altri padri [non identificati].
Fonte o bibliografia Lettere del sig. Ottavio Rossi. Raccolte da Bartolomeo Fontana. Con gli argomenti, & nella tavola ridotte sotto a i loro capi. In Brescia per Bartolomeo Fontana, 1621, pp. 139 - 140
Compilatore Marzullo Giacomo
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