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Mittente |
Rossi Ottavio |
Destinatario |
Da Mula Agostino |
Data |
1615 |
Tipo data |
Congetturale |
Luogo di partenza |
[Brescia] |
Luogo di arrivo |
Verona |
Incipit |
Io non poteva ricever maggior favore dal Signor Pola |
Contenuto e note |
Ottavio Rossi dice ironicamente ad Agostino Da Mula che Pola [Francesco] ha fatto bene a non menzionarlo nello 'Stolone' ['Lo Stolone ovvero della sala pretoria veronese dall'Illustrissimo Sig. Agostino Amulio Podestà restaurato, dialogo dell'Eccellentissimo Sig. Francesco Pola', in Verona, appresso Bartolomeo Merlo, 1615] "nel quale discopre al mondo la sua invention delle imprese e delle iscritioni, che sono dentro a quella sala pretoria di Verona" [all'interno del Palazzo del Capitano, ove Rossi aveva progettato le decorazioni; cfr. la lettera 'Io rendo gratie infinite a Vostra Eccellenza Illustrissima' con la quale manifesta il suo contento a Da Mula per avergli commissionato le decorazioni della sala]. Continua dicendo: "egli si è contentato di dire che quella pittura è stata una inventione ingegnosa e erudita, difendedomi da Alodopo [Alodapo, personaggio forestiero e fittizio con il quale Stolone riflette circa le condizioni di degrado del Palazzo del Capitano prima dell'intervento di Da Mula] che dubita se tale figure siino ben fatte, non essendo l'ordinarie che si vedono nelle moderne iconologie". A seguire dà un parere negativo dello 'Stolone': un'opera così breve [48 pag.] nella quale non vale la pena essere menzionati. Conclude invitando Agostino Da Mula a non proferire parola a Pola; si congeda. |
Fonte o bibliografia |
Lettere del sig. Ottavio Rossi. Raccolte da Bartolomeo Fontana. Con gli argomenti, & nella tavola ridotte sotto a i loro capi. In Brescia per Bartolomeo fontana, 1621, pp. 118 - 119 |
Compilatore |
Marzullo Giacomo |
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