Mittente Rossi Ottavio Destinatario Stella Lattanzio
Data 1619 Tipo data Congetturale
Luogo di partenza Luogo di arrivo Brescia
Incipit Ricevo troppo favore e troppo onore dalla cortesia e dalla modestia della Signoria Vostra
Contenuto e note Ottavio Rossi esprime il suo parere relativo ad alcune composizioni di Lattanzio Stella [monaco benedettino e letterato]. Dopo avergli dato le sue impressioni circa un sonetto, Rossi lo elogia in quanto merita di "essere lodato ma anche ammirato ancora da chiunque conosce qual debba essere l'eroica purità concettosa di così tanti componimenti". Per Rossi quel componimento è puro e non "bisogna credere che possa essere lacerato da chi ha corotto il gusto nelle lascivie de gli ordinari poeti de nostri tempi, che non si contentano di dipingere Amore ignudo ma vogliono che rappresenti ogni atto disonesto”. A seguire dà il suo giudizio relativamente a un altro sonetto che ha letto la sera prima di scrivere questa lettera: "la sentenza del secondo verso del primo quaternario dimostra la forza delle celesti costellazioni, e di que' moti e apparenze che sensibilmente distruggono le meteore d’Aristotele". Di seguito specifica il fatto che alcune persone sarebbero pronte a sacrificare tutto pur di sostenere queste idee aristoteliche e che "questa colpa è proprissima in particolare di que' solitari che sono esclusi [...] dalla civile conversazione", i quali non capiscono "che 'l mondo conforme all'opinione di Platone si vada tuttavia facendo, e chiamano per nova filosofia quella ch'è antica natura dell'universo". Infine Rossi gli anticipa che quanto riportato sopra sarà la traccia del discorso che terrà nel prossimo incontro della loro Accademia [l'Accademia degli Erranti, fondata nel 1619 insieme a Paolo Richiedei, ebbe sede nel monastero di S. Faustino Maggiore e prese come insegna la luna crescente, e per motto 'Non Errat Errando'].
Fonte o bibliografia Lettere del sig. Ottavio Rossi. Raccolte da Bartolomeo Fontana. Con gli argomenti, & nella tavola ridotte sotto a i loro capi. In Brescia per Bartolomeo Fontana, 1621, pp. 36-38
Compilatore Marzullo Giacomo
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