Mittente Farnese Alessandro Destinatario Della Casa Giovanni
Data 13/12/1544 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Roma Luogo di arrivo Venezia
Incipit Mandai con lo spaccio penultimo a Vostra Signoria la copia di un precetto fatto a messer Iacomo Hermolao
Contenuto e note Il Farnese ricorda di aver inviato al nunzio, con il penultimo spaccio, la copia di un precetto [cfr. ms. Vat. Lat. 14831, c. 39] fatto a Iacomo Hermolao [cameriere pontificio a Roma; cfr. M. Comelli, 'Un documento inedito di Giovanni Della Casa in difesa della giurisdizione ecclesiastica a Venezia', in 'Rivista della società di studi valdesi', n. 1 (2017), pp. 225-262, nota 47], per ordine degli Avogadori, di rinunciare a un’impetrazione di un beneficio di Arbe, adducendo a motivo il fatto che fosse de iure patronatus. L’Hermolao verrà bandito se entro otto giorni non avrà rinunciato alla suddetta impetrazione. Sua Santità [Paolo III] è risentito con l’Imbasciatore [Francesco Venier], tanto che probabilmente scriverà affinché i precetti siano annullati. Anche il Della Casa dovrà impegnarsi nel dimostrare l’esagerazione del provvedimento.
Il papa ha inteso quanto il Casa ha scritto circa la materia degli allumi [Venezia intendeva trasgredire l’obbligo di acquistare allume da Roma, per comprare quello più economico dei Turchi], oltre a ciò che gli è stato comunicato da Monsignor di Sauli [Geronimo Sauli, arcivescovo di Bari] tramite i suoi agenti, ai quali ha affidato il compito di replicare al Casa affinché egli rinnovi l’istanza fatta presso l’Illustrissima Signoria per l’indennità della Camera Apostolica. Inoltre, il papa stesso ne ha parlato con l’ambasciatore, il quale scriverà al governo veneziano in modo che al nunzio sia permessa l’esecuzione del breve e che intervenga in modo opportuno per rispettare il privilegio della Camera apostolica, bloccando l’allume già arrivato nel Dominio o quello che debba arrivare.
Per quanto riguarda l’hospitale di Padova [ospedale di San Lazzaro a Padova, cfr. lettera del Farnese a Della Casa dell’8 novembre 1544, ms. Vat. Lat. 14831, cc. 33-34, incipit: “scrissi sabbato passato quanto si era fatto di qua per conto della causa del Civenna”] si attende dal Casa una decisione circa la persona opportuna alla sua amministrazione.
Il Farnese desidera che messer Daniel Bonfio [intimo del Farnese] sia esentato dalle decime, o che almeno gli sia permesso di pagarle l’anno seguente.
Fonte o bibliografia Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. Lat. 14831, cc. 45-46. Lettera orginale di mano di un segretario con firma autografa del Farnese. Sulla coperta sommario di mano di Erasmo Gemini, segretario di Della Casa
Compilatore Alice Siragusa
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