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Mittente |
Farnese Alessandro |
Destinatario |
Della Casa Giovanni |
Data |
22/11/1544 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
Venezia |
Incipit |
Per l’altro corriere che partì alli XV scrissi a Vostra Signoria quanto si era fatto in concistorio circa il concilio |
Contenuto e note |
Il Farnese spiega di aver già scritto al Della Casa, tramite il corriere partito il 15 novembre, quanto deciso nel concistoro circa il Concilio [cfr. lettera del Farnese a Della Casa del 15 novembre 1544, ms. Vat. Lat. 14831, cc. 36-37, incipit: “Hiermattina in Concistoro si levò col nome di Dio la suspensione del Concilio”]. La bolla verrà presto pubblicata. Il frate Sanuto [Vincenzo Sanudo, in religione Pietro Aurelio], va assolto per quanto riguarda l’impossibilità di recarsi a Roma, restituendolo all’esercizio degli atti ecclesiastici, anche perché le voci sul suo mal ufficio si sono acquietate. Per il resto, però, il Casa deve privarlo di voce attiva e passiva e bandirlo dalla provincia di Venezia, affidandone la dispensa al Capitolo Generale. Ciò è necessario affinché vengano puniti i suoi errori. Il Casa rediga una sentenza e la mandi al priore di S. Stefano [Cristoforo da Padova, cfr. ms. Vat. Lat. 14831, cc. 36-37, incipit: “Hiermattina in Concistoro si levò col nome di Dio la suspensione del Concilio”]. Circa l’ospedale di Padova [ospedale di San Lazzaro] si è scritto diffusamente in un’altra lettera allegata alla presente [della lettera non vi è traccia], alla quale si attende risposta. Il proposito del nunzio di trattenere frate Ambrogio da Milano [Ambrogio Cavalli] è assolutamente da attuare. Si presti attenzione al suo arrivo da Cipro, senza attendere alcun altro breve da Roma, in quanto l’autorità ordinaria del nunzio è sufficiente e, in caso di necessità, si potrà comunque accrescere; ma non è possibile farlo con questa lettera, visto che la missiva dal Casa è giunta la sera precedente. I signori camerali ricordano al nunzio l’esenzione del breve mandatogli per conto degli allumi [cfr. lettera del Farnese a Della Casa del 1° novembre 1544, ms. Vat. Lat. 14831, cc. 28-29, incipit: “Sua Santità è rimasa ben satisfatta di quanto Vostra Signoria ha operato nella causa di messer Ottaviano Civenna”]. In caso non ci siano elementi in contrario, il Casa soddisfi la loro volontà. Circa a quanto scritto in cifra dal Casa, Farnese non ha da rispondere, se non che la diligenza del nunzio è stata ben accolta. |
Fonte o bibliografia |
Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. Lat. 14831, cc. 38-40. Lettera originale di mano di un segretario con firma autografa del Farnese. Sulla coperta sommario di mano di Erasmo Gemini, segretario di Della Casa |
Compilatore |
Alice Siragusa |
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