Mittente Farnese Alessandro Destinatario Della Casa Giovanni
Data 15/11/1544 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Roma Luogo di arrivo Venezia
Incipit Hiermattina in Concistoro si levò col nome di Dio la suspensione del Concilio
Contenuto e note Il Farnese comunica a Giovanni Della Casa che il giorno precedente alla stesura della missiva era stata cancellata in Concistoro la sospensione del Concilio decisa l’anno precedente a Bologna. Secondo la volontà di Sua Santità [Paolo III], i prelati si sarebbero dovuti presentare a Trento entro la Festività della Madonna di Marzo [festa dell’Annunciazione], in modo da raccogliere quanto prima i frutti della pace [pace di Crépy, stipulata il 18 settembre 1544]. Essendo terminato l’impedimento della guerra, il papa non vuole più rimandare la convocazione del Concilio, unico rimedio per estirpare le eresie. Il Farnese ha ritenuto utile dare comunicazione di ciò al nunzio, in modo che egli riferisca la notizia alla Illustrissima Signoria, la quale certamente apprezzerà la decisione. Quanto alla città di Trento, sebbene a volte sia parsa inadatta, il pontefice non ha voluto mutarla sia per non creare difficoltà, sia perché l’Imperatore [Carlo V d’Asburgo] e il re di Francia [Francesco I di Valois], nei cui regni risiede la maggior parte dei prelati, sono soddisfatti della scelta.
Non è necessaria risposta alle lettere del 6 novembre, in quanto il Farnese ha già comunicato in precedenza quanto necessario relativamente all’ospitale di Padova [ospedale di San Lazzaro a Padova] e alla causa del Civenna [cfr. M. Comelli, 'Un documento inedito di Giovanni Della Casa in difesa della giurisdizione ecclesiastica a Venezia', in 'Rivista della società di studi valdesi', n. 1 (2017), pp. 225-262].
Il Casa non manchi di pagare subito i duecento scudi al fratello di Antonio Helio [Antonio Elio; il fratello è Giuseppe Elio, cfr. ms. Vat. Lat. 14831, cc. 10-11, incipit: “Sopra la metà del V per cento delle Xme in cotesto Dominio quale tocca alla Camera apostolica”], postponendo tutti gli altri pagamenti: così facendo rispetterà la volontà del papa e al contempo farà cosa gradita al Farnese.
Il cavaliere Albano da Bergamo [Giovanni Gerolamo Albani] desidera delle concessioni dalla Illustrissima Signoria: di questo il Casa sarà meglio informato dai suoi agenti. Il nunzio raccomandi tale Albano da Bergamo in nome del pontefice, il quale ha parlato di ciò con l’Ambasciatore [Francesco Venier, ambasciatore veneziano a Roma].
Si raccomanda al Della Casa Christoforo da Padova, Priore di S. Stefano, il quale, secondo il Generale di S. Augustino [Gerolamo Seripando, generale dell’ordine agostiniano], è persona di ottimi costumi.
Fonte o bibliografia Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. Lat. 14831, cc. 36-37. Lettera originale di mano di un segretario con firma autografa del Farnese. Sulla coperta sommario di mano di Erasmo Gemini, segretario di Della Casa
Compilatore Alice Siragusa
Torna all’elenco dei risultati