Mittente Farnese Alessandro Destinatario Della Casa Giovanni
Data 8/11/1544 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Roma Luogo di arrivo Venezia
Incipit Scrissi sabbato passato quanto si era fatto di qua per conto della causa del Civenna
Contenuto e note In una lettera precedente, il Farnese aveva comunicato quanto effettuato per la causa del Civenna [protonotario apostolico, accusato di aver ferito un concittadino veneziano; cfr. M. Comelli, 'Un documento inedito di Giovanni Della Casa in difesa della giurisdizione ecclesiastica a Venezia', in 'Rivista della società di studi valdesi', n. 1 (2017), pp. 225-262], e su questo non ha altro da aggiungere, se non che si attende notizia dello svolgimento. Circa l’hospital di San Lazaro di Padova [cfr. lettera del Farnese a Della Casa del 25 ottobre 1544, ms. Vat. Lat. 14.831, cc. 26-27, incipit: “Non essendo passata settimana alcuna che io non habbia scritto a Vostra Signoria et sempre per il corriere ordinario”], essendo stato ceduto da chi ne possedeva il beneficio, senza aver prima nominato un successore, è necessario che Sua Santità [Paolo III] individui una persona idonea. Quanto all’intruso, dovrà obbedire alla nuova collazione del pontefice; in caso contrario, si procederà ad una nuova causa contro di lui.
Affinché il tutto avvenga con rispetto verso la Illustrissima Signoria, è necessario che il Casa rispetti le istruzioni dategli da Santa Croce [Prospero Santacroce] e faccia conoscere la volontà del papa di conferire l’ospedale a una persona atta a governarlo in maniera idonea. Nel caso in cui l’Illustrissima Signoria proponga una persona, il Casa dovrà riferirlo al papa, in modo che quest’ultimo possa valutare il conferimento del beneficio. Se il nunzio avrà bisogno di informazioni, il Vicario di Padova [personaggio di difficile identificazione] lo potrà aiutare, mostrandogli anche le collazioni passate. Il pontefice ha deciso di accettare la “supplicatione” della badia di San Thoma [abbazia di San Tommaso dei Borgognoni; era in corso un contenzioso tra i monaci e l’abate della famiglia Trevisan per il possesso del beneficio: cfr. M. Comelli, 'Un documento', cit.] più per soddisfare la volontà dell’Illustrissima Signoria, che perché sulla materia non si dovesse deliberare in Concistoro. In questo caso, però, ci si sarebbe imbattuti in difficoltà, e per questo il papa ha deciso di dare soddisfazione sia alla Signoria che alla famiglia Trevisani.
Il vescovo di Salpi [Tommaso Stella] deve ricevere una certa somma dall’abate Bibbiena [personaggio di difficile identificazione]. Il Casa dovrà aiutarlo, affinché lo riceva.
Fonte o bibliografia Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. Lat. 14831, cc. 33-35. Lettera originale di mano di un segretario con firma autografa del Farnese. Sulla coperta sommario di mano di Erasmo Gemini, segretario di Della Casa
Compilatore Alice Siragusa
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