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Mittente |
Peranda Giovan Francesco |
Destinatario |
Brumano [Matteo], Vescovo di Melfi |
Data |
26/1/1591 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
[Roma] |
Luogo di arrivo |
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Incipit |
Il medesimo giorno, che Vostra Signoria Reverendissima partì di Roma, tenni proposito con il Signor Cardinale |
Contenuto e note |
Giovan Francesco Peranda riporta al destinatario il discorso avuto con il "Cardinale mio Patrone" [Enrico Caetani] il quale si è scusato nel medesimo modo in cui si è giustificato anche con il cardinale Gonzaga [Giovanni Vincenzo Gonzaga]. Si è scusato, dunque, dal momento che doveva "intervenire all'atto, che si doveva fare per parte del Serenissimo Signor Duca di Mantova" [Vincenzo I Gonzaga] e perché, avendo monsignor Sfondrati [Paolo Emilio] intimato la suddetta Congregazione, che fu fatta "sopra le cose di Francia" per ordine del papa [Gregorio XIV], [il Caetani] "non poteva per modo alcuno restar di andarvi". Dopo aver occupato la restante parte della lettera a riportare con minuzia i dettagli della conversazione, conclude rinnovando l'obbligo e il servizio offerti dal signor cardinale [Enrico Caetani] nei confronti del vescovo di Melfi e anche il Peranda afferma di rimanere a sua disposizione. |
Fonte o bibliografia |
Giovan Francesco Peranda, Le lettere del signor Gio. Francesco Peranda divise in due parti, Venezia, Gio. Battista Ciotti, 1601, pp. 252-254 |
Compilatore |
Durastante Giada |
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