Mittente Peranda Giovan Francesco Destinatario Ambroni Antimo
Data 2/1587 Tipo data congetturale
Luogo di partenza Luogo di arrivo
Incipit Questo Signore è prudente (et come dissi a Vostra Signoria) non ambisce il Titolo di Eccellentissimo
Contenuto e note Giovan Francesco Peranda cerca di intercedere a favore di Onorato Caetani, Duca di Sermoneta, affinché gli venga attribuito il titolo di "Eccellentissimo"; un titolo che stima "perché è parte di reputatione, et di honor" e che "non recusa" ma che auspica "da animo, et giudicio libero". Aggiunge ricordando che in passato i cardinali e i Principi dell'epoca, tra cui il Duca di Mantova [Guglielmo Gonzaga o Vincenzo I ], gli avevano già attribuito tale titolo. Passa quindi a ricordare che anche Marcantonio Colonna lo ricevette, ancor prima di essere Generale e Viceré, così come Paolo Giordano Orsini. Fatta menzione dell'ordine del Tosone [l'Ordine del Toson d'oro, di cui Onorato Caetani era insignito], ripercorre le vicende del ducato di Sermoneta rammentando che papa Alessandro VI privò dello Stato [di Sermoneta] Guglielmo Caetani, bisavo "di questi signori" [ossia di Onorato, Enrico e Camillo Caetani], e lo concesse a Rodrigo Borgia, "suo nipote". Giulio II decise, però, di restituire a Guglielmo lo Stato con i "medesimi nomi, et preeminentie aggiuntevi da Alessandro suo Predecessore" che furono poi confermate anche da papa Sisto V. Ricorda in chiusura i favori ottenuti da Casa Della Rovere ed in particolar modo dal Duca di Urbino [Francesco Maria II Della Rovere]. Lettera databile a partire dal febbraio del 1587.
Fonte o bibliografia Giovan Francesco Peranda, Le lettere del signor Gio. Francesco Peranda divise in due parti, Venezia, Gio. Battista Ciotti, 1601, pp. 249-251
Compilatore Durastante Giada
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