Mittente Peranda Giovan Francesco Destinatario [Caetani] [Enrico], Cardinale e Legato [in Francia]
Data 12/12/1589 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Roma Luogo di arrivo
Incipit Le due lettere delli vi e delli viij che sono le prime nel piego, si havevano da consignar a Nivel
Contenuto e note Giovan Francesco Peranda ragiona con il padrone e destinatario [il cardinale legato Enrico Caetani] per trovare un modo affinché le lettere del legato siano inviate da Lione e giungano a Roma con una certa frequenza con soddisfazione del papa [Sisto V; sulla questione del recapito delle lettere vd. anche quelle ad Enrico Caetani del 25/11/1589, del 29/11/1589, del 30/11/1589 e del 1/12/1589]. Si scusa per aver tirato fuori l'argomento che non compete la sua professione ma rassicura il proprio destinatario di averne fatta menzione anche con il "Castracani" il quale condivide le sue ragioni. Passa, dunque, a ripercorrere "i tre partiti" proposti dal Castracani riguardo alla questione della "posta": il primo, afferma il Peranda, non piacerà al papa, il secondo non piacerà a nessuno perché considerato pericoloso, mentre dichiara di gradire il terzo purché il trattare con la Signoria di Genova non sia di impedimento. Ricorda, poi, che la posta era stata affidata a Cipriano Saracinelli il quale rinunciò e quindi assegnata dal pontefice alla Signoria [di Genova] proprio come fece papa Pio V con la Signoria di Venezia. Lo rassicura anche del fatto che il Castracani parlò con il commissario della Camera riguardo ai "tre partiti", il quale ha mostrato di preferire il terzo che è stato riferito anche a monsignor Giustiniani [Benedetto]. Chiude la lettera mettendo al corrente il padrone riguardo al fatto che "ogni volta che parte di Roma il corriero di Lione, questi Signori Spagnoli gli spediscono secretamente dui giorni appresso un altro corriero, che lo sopragiunge in Fiorenza con altre nove lettere, et novi avvisi" e che la cosa potrebbe creare svantaggio allo stesso Caetani "mancandole la notitia di molte cose, che si possono trattare in dui giorni" ma lo rassicura che d'ora innanzi verranno avvertiti [il Caetani e il Peranda] dal Castracani sulla spedizione di documenti.
Fonte o bibliografia Giovan Francesco Peranda, Le lettere del signor Gio. Francesco Peranda divise in due parti, Venezia, Gio. Battista Ciotti, 1601, pp. 228-231
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