Mittente Peranda Giovan Francesco Destinatario Riccardi [Giulio Cesare]
Data 11/12/1589 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Roma Luogo di arrivo
Incipit Se le lettere del Signor Cardinale delli xiiii, xv et xvij del passato fussero state spedite da Lione
Contenuto e note Giovan Francesco Peranda fa sapere al destinatario che nel caso in cui le ultime lettere del signor cardinale [Enrico Caetani] fossero state inviate da Lione non appena scritte sarebbero state accolte dal papa [Sisto V; vd. anche le lettere ad Enrico Caetani del 25/11/1589, del 29/11/1589 e del 30/11/1589] con grande soddisfazione. Ma non vuole dilungarsi riguardo a ciò e si rimette alle lettere del Duca [Onorato Caetani]. Lascia a monsignor di Bertinoro [Giovanni Andrea Caligari] l'incarico di scrivere "le cose pertinenti alla sua segretaria [...] acciòche si scriva sicuro, et la scrittura sia intelligibile". Da parte sua gli risponde sulla questione del Rapondi, al quale suggerisce di proseguire con l'esercizio che "fà possedere la professione et facilita le operationi dell'intelletto, et quelle del corpo ancora"; lo avverte anche di aver ricevuto la copia delle due epistole scritte [o dallo stesso G. Cesare Riccardi o da Enrico Caetani] al cardinale Montalto [Alessandro Damasceni Peretti, nipote dello stesso pontefice] da Chambéry, oltre alla relazione che è stata data, sempre al cardinale Montalto, sopra i successi del Delfinato [vd. anche la lettera ad Enrico Caetani del 16/11/1589 e quella a Camillo Caetani del 21/12/1589]. Passa poi a rassicurarlo sulla stesura delle lettere del Riccardi, il quale scrive per conto del cardinale [Enrico Caetani] e lo conforta poiché le sue epistole non sono né troppo brevi, né troppo lunghe e soprattutto sono accolte "con somma approbatione, et laude" dal pontefice [Sisto V] e dai suoi ministri. Lo avverte anche del fatto che monsignor di Bertinoro [Giovanni Andrea Caligari] avrebbe voluto che la notizia ricevuta a proposito dell'ambasciatore di Lorena [potrebbe riferirsi a Carlo III, duca di Lorena] fosse data al cardinale Montalto [Alessandro Damasceni Peretti] anziché al cardinale [Enrico Caetani] ma, dal momento che il Duca [Onorato Caetani] vide la lettera e fu messo al corrente della notizia, Peranda chiese a Bertinoro di non divulgarla affinché non arrivasse né al papa né al cardinal Montalto. Esprime anche un proprio parere riguardo al prelato "C...", che è "valent'huomo et merita assai" ma bisogna considerare anche che ha "il peccato originale in questa legatione". Chiude la lettera menzionando sia il duca di Nevers [Ludovico Gonzaga], del quale ha ricevuto notizie dal suo destinatario, sia alludendo ai "rumori di Parigi" e all'assedio di "Diopa" [Dieppe].
Fonte o bibliografia Giovan Francesco Peranda, Le lettere del signor Gio. Francesco Peranda divise in due parti, Venezia, Gio. Battista Ciotti, 1601, pp. 225-228
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