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Mittente |
Peranda Giovan Francesco |
Destinatario |
[Caetani] [Enrico], Cardinale e Legato [in Francia] |
Data |
10/12/1589 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
[Lione] |
Incipit |
L'ampliatione delle facultà di Vostra Signoria Illustrissima si cercarà per la via sola del Signor Cardinale Datario |
Contenuto e note |
Giovan Francesco Peranda fa sapere al padrone e destinatario che "l'ampliatione delle facultà di V. S. Illustrissima" si cercherà di ottenerla per mezzo del cardinale Datario [Giovanni Evangelista Pallotta; vd. anche lettera ad Enrico Caetani del 15/12/1589]. A tale proposito ha parlato con il cardinale Santa Severina [Alfonso Pisano] affinché la Congregazione [di Francia] non ne parli al papa [Sisto V] giacché "il Datario vuol esser solo" e non vuole essere chiamato in Congregazione perché “non ama la parità”. Informa anche di essere stato avvertito dal Vescovo di Bertinoro [Giovanni Andrea Caligari] per evitare che la Congregazione negozi con il Datario e per far sì che non si faccia parola al papa riguardo all'"ampliatione" [delle facoltà]. Passa poi ad annunciargli di aver saputo dal signor Lopez [Giovanni] che il Datario ha visto i "Capi dell'ampliatione" e che sta riscontrando delle difficoltà ma, nonostante tutto, il Peranda spera che egli appoggi la loro causa e che riesca a svolgere il "negotio" senza coinvolgere il papa. Aspetta un responso del Lopez sulle difficoltà incontrate da parte del Datario poiché bisogna capire se esse riguardano "la concessione in generale" oppure "le petitioni particolari" poiché, in tal caso, si servirà dei Dottori e forse di monsignor "Marcolino" [Marcolini]. |
Fonte o bibliografia |
Giovan Francesco Peranda, Le lettere del signor Gio. Francesco Peranda divise in due parti, Venezia, Gio. Battista Ciotti, 1601, p. 221 |
Compilatore |
Durastante Giada |
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