Mittente Peranda Giovan Francesco Destinatario [Caetani] [Enrico], Cardinale e Legato [in Francia]
Data 7/12/1589 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Roma Luogo di arrivo [Lione]
Incipit Intendendo io, che Nivel è ad ordine per tornar in Francia scrivo a Vostra Signoria Illustrissima acciò
Contenuto e note Giovan Francesco Peranda mette al corrente il padrone e destinatario che il mercoledì precedente "Nostro Signore" [papa Sisto V] fece leggere in Concistoro una lettera dello stesso Caetani, nella quale avvisava di essere entrato in Lione e gli annuncia che tale notizia fu accolta con piena soddisfazione dal Sacro Collegio, come lo stesso Caetani avrà modo di intendere meglio dal cardinale Montalto [Alessandro Damasceni Peretti, nipote dello stesso pontefice]. Aggiunge, quindi, "due cose di più": la prima che il papa durante la lettura della sopracitata lettera mostrò gran tenerezza e affetto; la seconda, che "ai cardinali più intelligenti" piacque molto che il papa facesse leggere ciò che era stato detto precedentemente dal Vescovo di Asti [Francesco Panigarola] nella sua predica, ossia che "con gli Heretici non bisogna aver parte" poiché, spiega il Peranda, se il papa dovesse accettare quello che ha predicato il Vescovo di Asti, allora accetterebbe di conseguenza "che non si debbia distreggiar con N." [che il Peranda menziona più volte nelle lettere del periodo; si vedano, ad esempio, la lettera a Giulio Cesare Riccardi del 20/10/1589 o del 2/11/1589 oppure quelle ad Enrico Caetani del 21/10/1589, 22/10/1589 o del 17/11/1589]. Passa poi a riportargli la diatriba che intercorse tra il papa e il monsignor "di Diù" il quale aveva fatto "di nuovo istanza" chiedendo del denaro e afferma che di tutto ciò ne ebbe notizia da un tale signor "P...". Il Peranda afferma quindi di non sapere se credere o meno a questa vicenda mentre, invece, il cardinale Santa Severina [Alfonso Pisano] "non l'hà per vera in tutto". Conclude preannunciandogli che il Duca [Onorato Caetani] scriverà al Caetani ciò che ha inteso dal papa "circa l'espedir corrieri espressi" nonostante però il Peranda dichiari di volere che l'ordine venga dato dal cardinale Montalto [Alessandro Damasceni Peretti] giacché, oltre ad essere il nipote dello stesso pontefice, egli "deve esser la porta delle commissioni".
Fonte o bibliografia Giovan Francesco Peranda, Le lettere del signor Gio. Francesco Peranda divise in due parti, Venezia, Gio. Battista Ciotti, 1601, pp. 218-220
Compilatore Durastante Giada
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