Mittente Peranda Giovan Francesco Destinatario [Caetani] [Enrico], Cardinale e Legato [in Francia]
Data 25/11/1589 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Luogo di arrivo
Incipit Comincio a scrivere a Vostra Signoria Illustrissima per la via di Turino, et delibero di avventurar
Contenuto e note Giovan Francesco Peranda fa sapere al padrone e destinatario che, attraverso un corriere spedito dal commendatore Monreo al signor Conte di Olivares, si è saputo che [Enrico Caetani] si trovava a Lione il giorno di San Martino [dunque l'11 novembre] e che l'indomani si sarebbe diretto verso Parigi. Annuncia, quindi, che la notizia non piacque al tale signor N. [che Peranda menziona più volte nel suo epistolario, per esempio nelle lettere a Giulio Cesare Riccardi del 20/10/1589 e del 2/11/1589, oppure in quelle ad Enrico Caetani del 22/10/1589 e del 2/11/1589] giacché "l'havviso si è havuto à bocca" e non tramite lettere spedite dallo stesso [Enrico Caetani] da Lione. Il papa [Sisto V] si è mostrato sorpreso per il fatto che un corriere passato per Lione, dove era il Legato [Enrico Caetani], non portasse lettere del Legato stesso, ma il Peranda lo ha rassicurato informandolo che il corriere era partito da Parigi con l'ordine espresso "di non levar lettere per camino di qual si voglia persona del mondo". Il papa attende con comprensibile frenesia di ricevere notizie del Caetani dalla Francia dal momento che "gli avvisi sono il fondamento di chi negocia et di chi delibera". Alla luce di questo, Peranda avverte che se il papa "non haverà avvisi buoni, sarà vana la sua negotiatione", e di conseguenza il Caetani "da Roma non haverà mai ordini concludenti, et sicuri".
Fonte o bibliografia Giovan Francesco Peranda, Le lettere del signor Gio. Francesco Peranda divise in due parti, Venezia, Gio. Battista Ciotti, 1601, pp. 204-207
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