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Mittente |
Peranda Giovan Francesco |
Destinatario |
[Caetani] [Enrico], Cardinale e Legato [in Francia] |
Data |
15/11/1589 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
[Roma] |
Luogo di arrivo |
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Incipit |
Il Signor Cardinale Giustiniano attende all'officio con la diligentia, et assiduità, che io scrissi |
Contenuto e note |
Giovan Francesco Peranda avverte il padrone e destinatario dell'attesa di un certo ufficio da parte del cardinale Giustiniani [Benedetto], e per questo lo sollecita. Accenna, poi, ad una divergenza di opinioni tra lo stesso cardinale e il signor Centi, cosa che ha coinvolto anche M. Tideo, Giuseppe Toscano e monsignor Vestrio, specificando che il tutto si è risolto presto e senza conseguenze. Lo aggiorna anche riguardo ad un altro problema insorto e che vede protagonisti il Vitelli e il Tidellino "li quali hanno messo mano à conceder le tratte senza mandarle al sigillo" e gli assicura che si cercherà di rimediare in ogni modo. Dopo averlo avvertito del malcontento espresso dal signor Lopez [Giovanni], il quale non è soddisfatto del modo in cui tratta un tale signor M., Peranda conclude la lettera preannunciandogli che, in qualità di Camerlengo [Enrico Caetani difatti era riuscito ad acquistare il Camerlengato e a figurare nella carica dal 10 settembre del 1587], dovrà pagare duecento scudi. |
Fonte o bibliografia |
Giovan Francesco Peranda, Le lettere del signor Gio. Francesco Peranda divise in due parti, Venezia, Gio. Battista Ciotti, 1601, pp. 196-198 |
Compilatore |
Durastante Giada |
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