Mittente Peranda Giovan Francesco Destinatario [Caetani] [Enrico], Cardinale e Legato [in Francia]
Data 2/11/1589 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Roma Luogo di arrivo
Incipit Havevo già scritto le due lettere qui allegate per Vostra Signoria Illustrissima, quando hebbi la sua
Contenuto e note Dopo aver rassicurato il padrone e destinatario sulla consegna effettiva di due sue lettere per il cardinale Santa Severina [Alfonso Pisano] e per il cardinale Montalto [Alessandro Damasceni Peretti], Peranda passa a riportargli la conversazione avuta con il cardinale Bertinoro [Giovanni Andrea Caligari], durante la quale sono arrivati alla conclusione che è meglio non farne menzione [di un affare non precisato] con il cardinale Montalto [Alessandro Damasceni Peretti] in modo tale da non turbare il papa [Sisto V]. Lo aggiorna, poi, riguardo ad un processo che però, secondo le parole del cardinale Santa Severina [Alfonso Pisano], "hà da star sepolto in eterno" e che "non servirebbe a niente" poiché "si deve attendere alla sentenza" che il Peranda avrà premura di inviare, in forma sigillata, ad Enrico Caetani. Lo mette anche al corrente del fatto che "un Signor amorevole della casa mi fà saper, che hieri N. motteggiò di Vostra Signoria Illustrissima" [ossia di Enrico Caetani] e, dopo avergli riferito il discorso e i vari ragionamenti [di questo signore della casa], conclude riportandogli come esempio quello che occorse al cardinale di Ferrara [Ippolito II d'Este] il quale, volendo competere "in magnificenza" con il re [Filippo II di Spagna], "riusci ridiculo" e non servì adeguatamente la Sede Apostolica. Chiude la lettera rassicurandolo sul monsignor Fugazza, che non ha motivo di lamentarsi giacché ha ottenuto quello che lo stesso Caetani poteva "ragionevolmente concedergli".
Fonte o bibliografia Giovan Francesco Peranda, Le lettere del signor Gio. Francesco Peranda divise in due parti, Venezia, Gio. Battista Ciotti, 1601, pp. 184-187
Compilatore Durastante Giada
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