Mittente Peranda Giovan Francesco Destinatario Riccardi Giulio Cesare
Data 20/10/1589 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Roma Luogo di arrivo
Incipit Ho goduto la parte datami da Vostra Signoria de gli honori, che Monsignor Illustrissimo Legato ha ricevuti
Contenuto e note Giovan Francesco Peranda si compiace per aver appreso la notizia, dal suo destinatario, degli onori ricevuti in Toscana da "Monsignor Illustrissimo Legato" [con tutta probabilità, Peranda si riferisce allo stesso Enrico Caetani che in quel momento era Legato in Francia, vd. lettera a Enrico Caetani del 20/10/1589]. Afferma di aver parlato di questo con il signor Gerini [Francesco] il quale ha fatto riferimento a delle cose passate in segreto fra il cardinale [Enrico Caetani] e un tale N. Passa poi a riportargli il discorso che [Peranda] tenne con il signor "Entozes" il quale ha alluso a dei "ragionamenti secreti" e ha chiesto allo stesso Peranda cosa ne sapesse al riguardo, ma quest'ultimo riferisce di aver risposto che di tali cose bisognava farne menzione direttamente al papa [Sisto V] e al cardinale Montalto [Alessandro Damasceni Peretti]. Fa poi riferimento alle contenzioni in Francia e al fatto che [Enrico di] Navarra sicuramente non cederà, né è intenzionato a liberare Borbone [cardinale Carlo di Borbone-Vendôme, il quale era stato scelto dalla Lega cattolica come erede al trono di Francia con il nome di Carlo X]. Allude, anche, alle difficoltà incontrate dal papa [Sisto V] e dalla Lega e al consiglio che N. ha dato al pontefice riguardo al "mandar gente". Menziona Lorena [forse si riferisce a Carlo III, duca di Lorena] e Umena [Carlo di Guisa, duca di Mayenne e capo della Lega cattolica], che viene definito "arbitro" e "Capo di tutte le forze". Infine Peranda accenna sia all'Arcivescovo di Avignone [Domenico Grimaldi], che bisognerà compatire giacché è impossibile "riformare un huomo di cinquanta anni di natura altiera, et impaziente", sia ad una lettera del suo destinatario alla quale risponde che il signor N. è solito sostenere l'alta probabilità con la quale il regno di Francia possa cadere "in Navarra", ed è per questo motivo che si è guadagnato il soprannome di "Navarrista" oltre allo sdegno del papa [Sisto V]. Passa poi a confortare il corrispondente poiché nel caso in cui "succedesse altro Vostra Signoria habbia in mente il desiderio di Ossero [Coriolano Garzadori]" e conclude raccomandandogli "la materia" che è "amplissima, et non da lettere".
Fonte o bibliografia Giovan Francesco Peranda, Le lettere del signor Gio. Francesco Peranda divise in due parti, Venezia, Gio. Battista Ciotti, 1601, pp. 175-179
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