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Mittente |
Peranda Giovan Francesco |
Destinatario |
Cesana Antonio, Conte |
Data |
6/7/1585 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
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Incipit |
Ho due lettere di Vostra Signoria una di xxiiij di Maggio, l'altra di xxix di Giugno passati |
Contenuto e note |
Giovan Francesco Peranda conferma al destinatario di aver ricevuto due sue lettere che giunsero nello stesso giorno e afferma di essersi rallegrato per il suo arrivo [di Antonio Cesana] a Padova insieme alla madre. Gli comunica di non aver più visto il signor Tommaso ed afferma di aver fatto tutto il possibile per portare a compimento con buon esito il "negocio della Mansionaria", il che non è stato possibile per decisione dello stesso pontefice [Papa Sisto V]. Passa poi ad annunciargli di non essere riuscito a scrivere al signor Vescovo poiché è ancora impegnato con "Monsignor Illustrissimo Farnese" [Alessandro Farnese il Giovane], ma che gli scriverà appena liberato dall'incombenza. Conclude rassicurandolo sul fatto che, sebbene egli non possa "dar incommodo" al proprio pensionario di Mantova [vd. lettera "Nelle offerte fattemi da Vostra Signoria Illustre ho conosciuto la sincerità dell'animo"], provvederà comunque a fargli recapitare un po' di denaro a Venezia, affinché il Cesana possa proseguire con il suo Dottorato. La "poliza di cambio" gli sarà data per mano del signor Querengo così da riceverla con sicurezza. Infine, gli porge i suoi saluti congiuntamente al signor Luigi e alla "Signora sua madre". |
Fonte o bibliografia |
Giovan Francesco Peranda, Le lettere del signor Gio. Francesco Peranda divise in due parti, Venezia, Gio. Battista Ciotti, 1601, pp. 134-135 |
Compilatore |
Durastante Giada |
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