Mittente Peranda Giovan Francesco Destinatario Riccardi Giulio Cesare
Data Tipo data assente
Luogo di partenza Luogo di arrivo
Incipit Il caso del signor Vivaldo mi ha percosso di modo, che ancora ne resto attonito
Contenuto e note Giovan Francesco Peranda dichiara di essere rimasto attonito per la morte del signor Vivaldo soprattutto perché è "insolita la qualità dell'accidente" e constata che più di tutti ha perso il signor Battaglino. Gli preannuncia, poi, la risoluzione presa dal Cardinale [Nicola Caetani] che difatti ha assunto un nuovo avvocato a Napoli per le sue cause, dal momento che lo stesso Peranda è consapevole del fatto che la lettera scritta a "Monsignor Illustrissimo Arcivescovo" [Annibale di Capua], e contenente tali informazioni, sarebbe giunta nelle mani dello stesso Giulio Cesare Riccardi. Gli accenna anche che il padrone [Nicola Caetani] ha espresso qualche remora sulla figura del signor Burlamacchi il quale, non essendo napoletano, non deve godere di "quel favore" e che, alla fine, ha deciso di rimettersi nelle mani dello stesso Arcivescovo. Asserisce, infine, di aver appreso dalla precedente lettera del suo destinatario che l'epistola scritta per il Duca di Traetto [forse Giovan Girolamo Carafa] dal signor Giovan Battista Lisio, non è andata a buon fine [vd. lettera "Io ringratio Vostra Signoria del ricapito, che hà fatto dare alle mie lettere"] e che "Sua Signoria Illustrissima" [dovrebbe trattarsi dello stesso Nicola Caetani] al momento non è propenso a "far officio" con il Duca di Parma [potrebbe trattarsi di Ottavio oppure di Alessandro Farnese] per il governo di Roccaguglielma giacché non gli era stato garantito "il loco di Vitendera" e poiché aveva ottenuto nuovamente dal pontefice [forse papa Gregorio XIII] il governo di Altamura su richiesta del Boniperti. Conclude chiedendo al corrispondente di riferire al signor Gamboia "che si è data al Camerlengo di Capua una ripassata intorno al suo procurar le cause".
Fonte o bibliografia Giovan Francesco Peranda, Le lettere del signor Gio. Francesco Peranda divise in due parti, Venezia, Gio. Battista Ciotti, 1601, pp. 113-115
Compilatore Durastante Giada
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