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Mittente |
Peranda Giovan Francesco |
Destinatario |
Riccardi Giulio Cesare |
Data |
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Tipo data |
assente |
Luogo di partenza |
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Luogo di arrivo |
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Incipit |
Le lettere, che il Signor Cardinal Scrive a Vostra Signoria dichiaran talmente |
Contenuto e note |
Giovan Francesco Peranda si riferisce ad alcune epistole del Cardinale [Nicola Caetani] le quali "dichiaran talmente la sua intentione, che non si può haverne dubbio". Passa poi ad affrontare la questione della nascita dell' "Aquilino", figlio del "Nostro Signor Giorgione" [Ettore Giorgione], per il quale si spera che possa nascere maschio altrimenti "il Comparatico andrà a monte per questa volta" [poiché Nicola Caetani aveva accettato di essere compare al nascituro di Enrico Giorgione solo nel caso in cui il nato fosse maschio], ma riporta che il signor "Hettore" è certo della mascolinità del bambino. Conclude dichiarando di volersi assicurare della cosa e constatando che solo il tempo potrà permettere di scoprire quello che accadrà e di notare se ci sono somiglianze effettive tra il bambino e il padre stesso, in modo tale da appurare se "è vero che i parenti di Ovidio havessero il naso grande". |
Fonte o bibliografia |
Giovan Francesco Peranda, Le lettere del signor Gio. Francesco Peranda divise in due parti, Venezia, Gio. Battista Ciotti, 1601, pp. 109-110 |
Compilatore |
Durastante Giada |
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