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Mittente |
Peranda Giovan Francesco |
Destinatario |
Capozio [Capocci] Francesco |
Data |
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Tipo data |
assente |
Luogo di partenza |
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Luogo di arrivo |
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Incipit |
Le mie lettere di condoglienza meritavano, che voi, che mi sete amico |
Contenuto e note |
Peranda parla di alcune lettere inviate al proprio amico nella speranza che quest'ultimo avesse compassione per lui e cercasse di sanare le sue "infermità"; egli, invece, si è mostrato indulgente e capace di assolvere con facilità i suoi errori poiché "l'occhio co'l qual vedete le cose mie quantunque sia purgato, e sano, nondimeno per causa del mezzo non ben disposto le giudichi d'altra forma, e colore, che non sono". Peranda, dunque, coglie l'occasione per ringraziarlo delle lodi ricevute ma lo riprende per il troppo amore riposto in lui. |
Fonte o bibliografia |
Giovan Francesco Peranda, Le lettere del signor Gio. Francesco Peranda divise in due parti, Venezia, Gio. Battista Ciotti, 1601, pp. 49-50 |
Compilatore |
Durastante Giada |
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